di Antonio Di Monaco

Ridurre le emissioni inquinanti, aumentare i posti di lavoro nell’economia verde, migliorare l’efficienza energetica degli immobili, innescare e sostenere i processi industriali della transizione verde. Nella giornata della Terra, che si ricorda oggi, sono questi gli obiettivi che si prefigge il nuovo Piano nazionale di ripresa e resilienza in cui ammonta a 68,9 miliardi la cifra destinata alla transizione ecologica. “Con il Piano, l’Italia – si legge nel documento – diviene protagonista del Green Deal europeo, secondo gli obiettivi indicati dalla presidente, Ursula Von der Leyen, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione”. Allo stesso tempo, “la sfida della sostenibilità e della riduzione delle emissioni, nella mobilità e nella manifattura, sarà vinta anche grazie alle soluzioni digitali”, viene puntualizzato nel nuovo Recovery Fund.

Ci si prefigge, dunque, di costruire un’Italia nuova cogliendo le opportunità connesse alla transizione ecologica e digitale. Dovrà liberare il potenziale di crescita dell’economia, incrementare la produttività, creare nuova occupazione e migliorare la qualità del lavoro e dei servizi di cittadinanza, a partire dalla salute e dall’istruzione. La transizione ecologica sarà la base del nuovo modello economico e sociale di sviluppo su scala globale, in linea con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Per avviarla sarà necessario, in primo luogo, ridurre drasticamente le emissioni di gas clima-alteranti in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e del Green Deal europeo; in secondo luogo occorre migliorare l’efficienza energetica e nell’uso delle materie prime delle filiere produttive, degli insediamenti civili e degli edifici pubblici e la qualità dell’aria nei centri urbani e delle acque interne e marine.

“Il Recovery Plan condizionerà gli investimenti dei prossimi decenni e i fondi li prendiamo in prestito dai nostri figli. Per questo va utilizzato al meglio per trasformare e decarbonizzare l’economia, rendendo il nostro sviluppo davvero sostenibile, inclusivo e resiliente”, sottolinea Rossella Muroni, attivista e deputata di Liberi e Uguali. Sono previsti, inoltre, finanziamenti significativi per la mobilità sostenibile, l’istruzione e la ricerca, la coesione e la sanità. Su transizione energetica e rinnovabili però il Pnrr resta al di sotto delle aspettative e delle necessità imposte dalla crisi climatica e dagli obiettivi europei del Green deal. Si limita a dire qualcosa su rifiuti e impianti, ma l’economia circolare è molto di più: è una prospettiva di sviluppo che crea filiere produttive. Occorre, quindi, agire ora per il futuro di una generazione green.