di Miriam Iacovantuono

L’arte che fa bene all’anima e scalda il cuore è anche la fotografia che attraverso uno scatto rivela uno stato d’animo, un’emozione, un senso di smarrimento o di pacatezza, ma non solo di chi viene immortalato, ma anche di chi scatta. La mostra Jazz & Co di Michele Montano, visibile dalla strada sette giorni su sette e 24 ore su 24 fino alla fine di aprile in piazza Prefettura a Campobasso, nei locali del bar Lupacchioli, racconta espressioni, sensazioni, stati d’animo di musicisti che Michele ha incontrato dal 2009 al 2019. Artisti nazionali e internazionali, da Vasco Rossi a Fabio Concato, da James Senese a Hamiton de Holanda fino al molisano Giuseppe Spedino Moffa.

“Per quanto mi riguarda – ha raccontato Michele a OFF – l’idea di narrare la musica è precisa. L’unico modo per poterla raccontare agli altri è raccontare i gesti, le espressioni. Non tanto l’evento in sè, ma gli sguardi, gli atteggiamenti che possono trasformare in visivo, quello che poi è sonoro”. Un ragionamento naturale quello di Michele che si è chiesto cosa avrebbe potuto raccontare la musica e ha pensato così di immortalare i gesti, ma anche gli sguardi che i musicisti si scambiano tra di loro o verso il pubblico, ma anche frazioni di momenti che vengono rappresentati sul palco, che però nella mente del musicista sono intimi, quegli attimi di distacco del musicista, ma che può essere un momento intimo nel contesto pubblico.

Diciannove scatti che Michele ha deciso di fare in bianco e nero. Una scelta semplice che parte da una sua considerazione. “La fotografia per me è luce, ombra e composizione e quindi c’è il rischio che il colore possa distrarre lo sguardo e nel caso della musica e nello specifico dei concerti Jazz il colore è quasi superfluo anche dal vivo e il bianco e nero nel jazz lo racconta meglio”. Jazz & Co, che racchiude nella mostra anche musicisti che non sono proprio jazzisti e che è stata promossa da Pinacotecadinamica e INCAS Produzioni, ha voluto così unire due forme d’arte, la musica e la fotografia che si sono intrecciate negli scatti di Michele Montano che con la sua macchinetta sempre al collo guarda al futuro pensando già a nuovi progetti.