di A.D.M.

L’obbligo vaccinale in ospedali, residenze per anziani e disabili vale per molti, ma non per tutti. A parere del ministero, infatti, esso non coinvolge le figure ausiliarie che gestiscono l’igiene dell’ospite e la loro quotidianità (compreso il cambio del pannolone) né chi si occupa delle pulizie dei loro spazi. Tutto nasce con il decreto legge del 31 marzo 2021 in cui viene introdotto l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari e per gli operatori di interesse sanitario nei settori sanitari, socio sanitari e socio assistenziali, con l’obbligo del datore di lavoro di comunicare entro la prima settimana di aprile l’elenco dei lavoratori dipendenti esclusi da professioni “ordinistiche” che fossero di interesse sanitario.

L’obiettivo del provvedimento era di immunizzare gli operatori che vengono a contatto con soggetti fragili, quindi nel caso di Rsa e Rsd, qualsiasi operatore che entra nel processo di produzione del servizio. Poi però una telefonata del ministero alle Regioni ha precisato che le professioni interessate sono solo quelle ordinistiche del sanitario e che le uniche eccezioni sono gli Oss, gli addetti alla poltrona degli studi dentistici e i massofisioterapisti. Tutte quelle decine di migliaia di persone che hanno contatto diretto con anziani e disabili, resterebbero quindi fuori dall’obbligo vaccinale. Ma se non si crea un obbligo in capo a questi soggetti, non si capisce che bisogno ci sia di crearlo per il medico.