di M.I.

Nel 2012, per ridare voce ai territori marginali, è stata avviata la Strategia Nazionale delle Aree Interne per contrastare il fenomeno dello spopolamento. Quattro sono le SNAI del Molise: Matese, Fortore, Alto Medio Sannio, Mainarde. Un passo avanti è stato fatto per la SNAI Alto Medio Sannio per cui è stato firmato l’APQ – Accordo di Programma Quadro – a conclusione di un’attività di co-progettazione e co-programmazione che ha coinvolto Comuni, Regione, imprese, scuole e cittadini. Sono 33 i Comuni che appartengono a questa Strategia e che hanno deciso di darsi una governance con la ‘Convenzione per la gestione della strategia’. Dopo la sottoscrizione da parte del Comune di Agnone quale Comune capofila, della Regione Molise e dell’Agenzia della Coesione Territoriale, l’APQ sarà firmato anche dai Ministeri delle Infrastrutture, dell’Istruzione, della Salute, dell’Agricoltura e dall’Agenzia per il Lavoro.

“Una volta ottenute tutte le firme, – spiega il sindaco di Agnone Daniele Saia – si procederà all’attuazione dei 54 interventi previsti, che spaziano dai servizi essenziali, quali sanità, istruzione e mobilità, a interventi di sviluppo del territorio, come efficientamento energico, marketing territoriale e promozione culturale”.

Nel periodo come quello che stiamo vivendo questo passo è importante soprattutto per i servizi sanitari per cui la SNAI Alto Medio Sannio prevede la riorganizzazione dei servizi di primo soccorso e il potenziamento del pronto soccorso dell’Ospedale di Agnone e dei servizi socio-sanitari dei poliambulatori territoriali/Case della Salute di Trivento e Frosolone.

Ora è il momento di passare alla fase di realizzazione degli interventi e delle azioni inserite nel progetto. Con l’attuazione dei lavori della Strategia sarà possibile iniziare un trend di inversione delle criticità delle aree interne e dunque i finanziamenti SNAI devono rappresentare un punto di partenza per ridisegnare il futuro delle comunità di questi territori. Ripartendo dai servizi essenziali come la sanità, i trasporti, l’istruzione si può contrastare la caduta demografica e rilanciare lo sviluppo delle aree marginali.