di Antonio Di Monaco

Il Molise, oltre a continuare ad inseguire il Covid perché privo di un ospedale dedicato (unico caso in Italia), rischia anche di dover rinunciare alla camera iperbarica dell’ospedale Vietri di Larino. Nel prossimo luglio, infatti, la responsabile del servizio, l’anestesista Pina Lallo, andrà in pensione e con lei anche un presidio importantissimo che serve diverse regioni del centro-sud, essendo l’unica struttura nel suo genere presente tra Ancona e Bari. A nulla sono valse, finora, le richieste di invio di personale medico da formare prima di luglio in modo che il servizio non si interrompa. Ieri si è tenuto un sit-in di protesta davanti all’ospedale larinese, organizzato dalle varie associazioni e comitati per la tutela della sanità pubblica, che ha ribadito l’importanza di continuare a garantire il servizio grazie a quella camera iperbarica trasferita il 5 maggio 2019 dal vecchio al nuovo ospedale Vietri di Larino con una spesa superiore ai 200mila euro. Nel caso ciò non avvenisse, ci si priverebbe di un’arma fondamentale per combattere il Covid considerando che i problemi fondamentali nel paziente sono la marcata ipossiemia e l’esagerata risposta infiammatoria. Va da sé che la camera iperbarica di Larino può essere impiegata in Molise per contrastare il virus in fase acuta prevenendo l’intubazione tracheale ed evitando l’aggravarsi della patologia.

Presenti all’iniziativa anche alcuni rappresentanti politici, tra cui l’intero Consiglio comunale di Larino insieme con il sindaco, Pino Puchetti, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Michele Iorio, il collega, Vittorio Nola (M5S), ma non il suo capogruppo, Andrea Greco, che ha visitato anche il Vietri nella sua ricognizione degli ospedali pubblici molisani ed è stata un’assenza che ha fatto certamente rumore. C’era invece la deputata de “L’Alternativa c’è”, Rosalba Testamento (fuori dal gruppo parlamentare M5S, ma non dal Movimento, ndr) che ha sollevato la questione anche nel suo ultimo intervento alla Camera e anche a Larino ha ribadito che “non muovere un dito neanche in questa occasione – chiaro il riferimento anche al governo Conte I in cui il ministro della Salute era Giulia Grillo in quota M5S – significa voler privare il Molise di una delle poche strutture pubbliche di questo tipo presenti nel sud Italia. Si tratta di mobilità attiva che, in tanti, si stracciano le vesti per difendere, ma solo se riguarda i privati accreditati, restando invece indifferenti se riguarda il sistema sanitario pubblico molisano. Quindi, chiedo alla nuova commissaria Degrassi e al direttore generale dell’Asre, Florenzano, di attivarsi, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, affinché sia garantita continuità nel servizio ai pazienti bisognosi di questo tipo di cure. Mi aspetto un piccolo gesto di considerazione nei confronti della sanità pubblica molisana e di rispetto del diritto alla salute costituzionalmente garantito”. Tra i parlamentari, presente anche il senatore Fabrizio Ortis (L’Alternativa c’è) che ha rinnovato “il sostegno a chi combatte per la chiusura della camera iperbarica, importante essere qui per dare il nostro appoggio. Abbiamo bisogno di ospedali pubblici. Non si può non andare al Pronto Soccorso. Siamo da poco tornati in zona gialla, in Molise l’importante è esserci”.

Nell’area del Vietri, ha fatto sentire la sua voce anche l’ex presidente, Michele Iorio, che non ha usato mezzi termini sull’attuale gestione sanitaria. “Mi auguro che non risolvano il problema della Torre Covid. Quella struttura – ha puntualizzato – va realizzata al Vietri. Spero che Figliuolo non perseveri nell’errore. Siamo in una regione dove si inaugurano rianimazioni nei container quando abbiamo ospedali vuoti. Hanno detto sempre che a Larino non si poteva fare la rianimazione perché non c’erano i medici. Ne hanno fatte altre a Campobasso, Isernia e Termoli con équipe separate. Finora oggi le scelte della passata amministrazione e di questa sono sbagliate. Bisogna invertire la rotta”. Anche perché il mese di luglio, che potrebbe segnare la fine della camera iperbarica al Vietri, non è poi così lontano.