di Antonio Di Monaco

In attesa degli atti ufficiali del commissario ad acta per la sanità molisana, Flori Degrassi, come chiesto anche dalle associazioni, in Consiglio comunale a Riccia – con i soli voti della maggioranza, è stato approvato il “Progetto di medicina territoriale per dare risposte ai cittadini”. L’iniziativa è stata già condivisa da numerosi sindaci ed elaborata dal periodico “La fonte”, dalla diocesi di Termoli-Larino, dalle chiese battiste di Campobasso e Ripabottoni e da varie associazioni che, con l’aiuto di diversi esperti, hanno presentato un progetto per tutelare la salute dei molisani e quella delle realtà locali stimolando un confronto aperto a tutte le parti, partendo proprio dai reali bisogni del territorio.

Il documento è stato presentato dall’assessore alle Politiche Sociali, Antonella Di Domenico, durante la seduta dello scorso 30 aprile, in cui ne ha sottolineato l’importanza per dare impulso ad una nuova stagione per la programmazione sanitaria regionale e riaffermare con decisione il diritto alla salute di tutti i molisani senza se e senza ma. L’intento è di portare avanti una battaglia che non ha colori o bandiere, ma appartiene a tutti i cittadini. È chiaro, infatti, che la salute non solo è un bene prezioso per i cittadini, ma anche un investimento virtuoso che evita allo Stato e alle comunità locali di sostenere notevoli costi sociali e finanziari.

Tra le proposte principali c’è la digitalizzazione del sistema sanitario, necessaria per conoscere lo stato di salute della comunità molisana e per rendere efficiente l’intera organizzazione del comparto, dalla medicina territoriale alla rete ospedaliera. Altro punto fondamentale sono i Distretti della Salute: in Molise ve ne sono attualmente tre che devono avere una funzione di programmazione, coordinamento e controllo delle attività sanitarie, attraverso la lettura e l’interpretazione dei bisogni sociali, ambientali e sanitari del territorio. Il loro corretto funzionamento consentirà di contenere lo sviluppo delle malattie, ridurre la pressione sugli ospedali e le liste di attesa, ma anche di evitare costose prestazioni ospedaliere inappropriate. In ogni distretto della salute andrà potenziato l’organico dei medici di base che sono le sentinelle che vigilano sulla salute dei cittadini nel territorio. Inoltre, si punta sulle “Case della Salute”, una ogni 15/20.000 abitanti, per fornire assistenza specialistica, diagnostica e servizi di telemedicina diventando il vero cuore pulsante della medicina territoriale facilitando le attività di prevenzione, l’accesso alle prestazioni e ai percorsi assistenziali e riabilitativi dei malati.

Infine, il sindaco di Riccia, Pietro Testa, ha sottolineato il problema della carenza di medici specializzati al Poliambulatorio comunale e ha ribadito che, già da diversi anni, l’Amministrazione sta richiedendo il potenziamento della medicina specialistica, sia in termini di servizi sia di ore. “Il Comune di Riccia ha inoltre lavorato in questi anni per realizzare diversi servizi territoriali – ha spiegato – portando a termine i lavori di ristrutturazione dell’ex casa mandamentale, finalizzati alla realizzazione di un Rsa con 20 posti letto per soggetti affetti da demenza cognitiva e/o Alzheimer con annesso Centro Diurno per un massimo di 10 posti, a seguito di un finanziamento regionale di 600mila euro. Sono stati presentati vari progetti, mediante la strategia Snai Fortore – ha concluso Testa – rivolti agli anziani e al potenziamento dei servizi di Telemedicina e Telesoccorso”.