di Antonio Di Monaco

Ricominciare a parlare di riaperture se i dati lo consentono. Sembra essere questa la linea della maggioranza, che dopo le spaccature delle ultime settimane rispetto al tema del coprifuoco e delle restrizioni, ora si dice convinta della necessità di far riprendere l’attività lavorativa alle ultime categorie che ancora subiscono limitazioni. Dal Pd alla Lega, passando anche per Italia viva e FI, la strada da intraprendere sembra quindi quella di chiedere al governo l’ulteriore riduzione delle restrizioni che, se i dati lo consentiranno, si potrebbe concretizzare nello spostamento dell’orario del coprifuoco, magari alle 23 o a mezzanotte, nella riapertura dei ristoranti che non hanno il dehor.

Intanto, il centrodestra ha presentato una mozione per chiedere al governo “revisionare e aggiornare i parametri per la valutazione del rischio epidemiologico al fine di organizzare la zonizzazione soprattutto in vista dell’avvio della stagione turistica” e ad “assumere ogni utile iniziativa volta superare l’attuale regime del coprifuoco, in linea con quanto fatto dagli altri Paesi europei” e a “prevedere un’anticipazione delle riaperture e della ripresa delle attività previste per i mesi di giugno e luglio”. La mozione, firmata da Lega, Forza Italia, Udc e Cambiamo, chiede anche di “riaprire i centri commerciali anche nel fine settimana e permettere in sicurezza l’organizzazione di cerimonie e dei relativi eventuali festeggiamenti”.

Anche i renziani hanno depositato al Senato una mozione per le riaperture, l’accelerazione del certificato verde e lo stop al coprifuoco. In particolare, si legge nel provvedimento, “non è più prorogabile l’abolizione di quelle misure che, prive di una solida base scientifica, stanno avendo il più gravoso impatto sul benessere dei cittadini e sull’economia”. Tra queste, “il coprifuoco, nonché il divieto a svolgere attività ludiche e sportive, e ancora l’interdizione dei festeggiamenti”. Dunque, Iv chiede al governo di impegnarsi affinché “siano riviste le limitazioni agli spostamenti ed eliminata, in linea con gli altri Paesi europei, la quarantena al rientro in Italia in seguito a viaggi svolti in Europa e, soprattutto, le misure inerenti al coprifuoco, attesa la scarsa reale efficacia del medesimo nel contenimento della diffusione dei contagi”.