di Antonio Di Monaco

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha rinunciato al compenso per la carica di premier che ammonta a 114mila euro lordi in base alla legge 218 del 1999. Il predecessore, Giuseppe Conte, se l’era tagliato del 20% e percepiva quindi 91.800 euro lordi. Nelle scorse ore, infatti, sul sito di Palazzo Chigi – come previsto dalle norme sulla trasparenza – sono stati pubblicati i documenti sui redditi e i patrimoni di alcuni membri del governo. Compreso l’atto con cui l’ex presidente della Bce dichiara la sua rinuncia. Anche Mario Monti nel 2012 rinunciò all’emolumento, ma era senatore a vita e continuò a percepire il trattamento da parlamentare. L’anno dopo il governo Letta avrebbe varato una legge che vieta in ogni caso il cumulo tra lo stipendio da membro del governo e indennità parlamentare.

Tra gli altri membri del governo il più ricco è Vittorio Colao, ministro dell’Innovazione tecnologica: nel 2019 ha percepito, tra incarichi in Vodafone e altre società e dividendi, 3,3 milioni di sterline pari a 3,9 milioni di euro. Sul sito mancano ancora le dichiarazioni di diversi sottosegretari e dei ministri Renato Brunetta, Roberto Cingolani, Luigi Di Maio, Giancarlo Giorgetti e Stefano Patuanelli. Brunetta, Di Maio, Giorgetti e Patuanelli, che sono parlamentari, le hanno però pubblicate sul sito della Camera di riferimento.

L’ultima dichiarazione dei redditi del capo del governo, quella del 2020 riferita all’anno fiscale 2019 quando l’ex governatore di Bankitalia ha terminato il mandato alla guida dell’Eurotower, attesta redditi imponibili per 581.665 euro. In particolare il premier ha percepito, in quell’anno, 498mila euro di redditi da lavoro dipendente e assimilati oltre a 82.189 euro di compensi da lavoro autonomo per attività “non esercitate abitualmente”. Il suo patrimonio consiste in dieci fabbricati uno dei quali Londra – alcuni in comproprietà e uno in comunione dei beni – e sei terreni. In più c’è una partecipazione di 10mila euro nella società semplice Serena. Non risulta invece nessuna auto, barca o aeromobile di proprietà. I familiari – moglie, figli e altri parenti entro il secondo grado – non hanno dato il consenso alla pubblicazione dei loro dati reddituali.