di Miriam Iacovantuono

Nel secondo appuntamento dell’iniziativa ‘Un Mese di Libri’, incentrata sulla lettura e realizzata dall’amministrazione comunale di Macchiagodena in collaborazione con il network Borghi della Lettura, la protagonista è stata la giornalista Nadia Verdile che nel cuore del suo paese d’origine, ha presentato il suo libro, ‘Carne Viva. Una saga italiana fra Otto e Novecento’. Un racconto inteso dove il tema dell’amore si contrappone a quello della violenza e della povertà che era la regola in quel periodo storico. Al centro della scena Concetta e Umberto, i bisnonni dell’autrice che lei ha saputo descrivere con maestria e delicatezza. La sua penna ne disegna i tratti fisici e soprattutto interiori. E intorno a loro descrive altri personaggi e accompagna il lettore in un viaggio che da Mafalda e Macchiagodena, passa per altri territori del Molise fino a sconfinare e arrivare oltreoceano.

Un’opera che ha tanto di ricerca storica e di sentimenti, di intimità e racconto, quello di una famiglia, la sua, ma anche di un popolo, quello molisano che sulla propria pelle, nella propria ‘carne viva’, ha scontato i drammi della miseria, della sofferenza, dell’emarginazione, dell’emigrazione e del pregiudizio talvolta conditi anche da contraddizioni ideologiche.

Una serata, quella di ieri, che nel cuore del borgo, proprio lì dove i due protagonisti si sono dati il primo bacio, ha riportato tra le braccia dei macchiagodenesi due persone di quel posto. Momenti pieni di emozione che si è percepita non solo nelle parole dell’autrice del libro, ma anche in chi ha condiviso con lei il viaggio nella narrazione che le ha permesso di ricostruire la storia della famiglia.

E l’invito dell’autrice è quello di conservare le storie, i racconti dei propri nonni, di farne un tesoro prezioso da tramandare perché hanno tanto da insegnare e disegnano il cammino della vita. Ché è la nostra vita.