di Greta Rodan

L’ultima domenica di maggio a Castelpizzuto si festeggia San Domenico Abate. La festa fino agli anni 20 somigliava a quella in onore dello stesso santo che si svolge a Cocullo. Nel paese abruzzese, il primo maggio di ogni anno, le strade si riempiono di serpenti e accolgono migliaia di turisti che assistono alle cerimonie in onore di San Domenico, una suggestiva e altrettanto arcaica tradizione, con una connotazione primordiale.

San Domenico era un Monaco benedettino vissuto a cavallo dell’anno Mille, è considerato taumaturgo e il suo intervento è invocato contro l’idrofobia, la grandine, le tempeste e le calamità. Fino agli anni venti del secolo scorso a Castelpizzuto la statua era ricoperta di serpenti e così veniva portata in processione. Accadde però che un uomo, durante il rito, venne morso da un serpente. Una donna incinta che si trovava lì, alla vista di tale morso, per lo spavento perse il bimbo che aveva in grembo.

Da allora, come segno di contrizione e vicinanza alla donna che aveva patito questo grave lutto, si decise di far cessare l’usanza di ricoprire la statua di rettili e quest’ultima viene comunque portata in processione per le vie del paese ma nella sua nuda sacra bellezza.