Il 30 giugno scadrà il termine per i cittadini europei residenti in Gran Bretagna per ottenere il permesso di residenza post Brexit. Coloro che vivono nel Regno Unito da prima del 31 dicembre 2020 (data in cui il Paese ha ufficialmente cessato di essere uno Stato membro dell’Unione europea) e che intendono continuare a farlo, dovranno registrarsi all’EU Settlement Scheme.
La misura, introdotta dal governo britannico, consente ai cittadini europei che risiedano continuativamente nel Regno Unito da prima del 31 dicembre 2020 di continuare a vivere nel Paese e di beneficiare per il futuro dei diritti acquisiti, tutelati dall’Accordo di recesso tra l’Unione Europea ed il Regno Unito. Il problema però è che centinaia di cittadini europei rischiano di non registrarsi in tempo, restando senza diritto di residenza, nonostante vivano nel Paese da decenni. È quanto emerge dallo studio “The Eu Settlement Scheme”, pubblicato il 17 giugno dagli esperti di Uk in a Changing Europe, riportato dal Sole24Ore.
Fino a ora hanno fatto domanda per la residenza oltre 5,6 milioni di persone. In queste ultime due settimane potrebbe verificarsi una corsa all’ultimo minuto da parte di quanti avevano dimenticato o rimandato la scadenza. Il rischio – sottolinea lo studio – è che a causa del volume delle domande, non tutti riescano a registrarsi e per tempo e che molti l’1 luglio si trovino in un “limbo”, perdendo irreversibilmente il loro diritto di residenza.
Si può fare domanda tramite app e sul sito internet dell’Home Office. Sono disponibili anche moduli di registrazione cartacei, ma comportano una tempistica più lenta di esame della richiesta. Inoltre non ci sono informazioni su quanti cittadini europei vivano in Gran Bretagna, poiché quando si sono trasferiti non erano considerati stranieri e non sono stati conteggiati. Una situazione che sta destando serie preoccupazioni e incertezza per il futuro.