Tra le misure che il governo discuterà per fermare l’aumento dei contagi da Covid-19 c’è il rilascio del green pass solo dopo la seconda dose. L’ipotesi è adottare il modello francese, ossia di imporlo per salire sui treni o andare al ristorante, nei bar e nei centri commerciali.
L’idea è arrivata dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che ritiene necessario applicare “sul serio” il Green pass e niente quarantena per chi ha ricevuto due dosi. “Pensiamo alle discoteche – ha detto Sileri – se concedessimo ai locali di aprire per i clienti con il Green pass, avremmo la corsa di chi ha tra i 18 e i 40 anni a vaccinarsi”.
Il Partito democratico sembra favorevole all’obbligo del Green pass per gli eventi pubblici, sul modello francese e a favore c’è anche il ministro della Salute Roberto Speranza secondo il quale si deve evitare di chiudere i locali pubblici, ma vietando l’ingresso a chi non si vaccina. Per il Commissario per l’Emergenza, Francesco Figliuolo, il sistema del green pass potrebbe dare una spinta agli indecisi del vaccino, anche se andrebbe comunque fornita l’alternativa del tampone per rispettare gli equilibri costituzionali.
Tra i favorevoli al green pass per accedere a luoghi con più di 50 persone, ai bar e ai ristoranti e sui trasporti pubblici, ci sono anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, e l’assessore alla Salute del Lazio, Antonio D’Amato, per il quale “sarebbe utile che il Governo decidesse in che maniera vada utilizzato il certificato verde, possibilmente con la vaccinazione completa, prima di adottare misure restrittive”.
Fortemente contraria al green pass su modello francese è invece la leader dell’opposizione Giorgia Meloni che parla di “follia anticostituzionale” e di “idea raggelante”. La stessa posizione della leader di Fratelli d’Italia è condivisa dal capo della Lega Matteo Salvini, che commenta: “non scherziamo”.
Anche le categorie sono divise sul green pass necessario per entrare in luoghi che accolgono più di 50 persone, per accedere a bar, ristoranti, centri commerciali e mezzi di trasporto sulle lunghe distanze: Fipe-Confcommercio paventa pesanti penalizzazioni per i ristoratori ma per Federalberghi sarebbe un provvedimento “sacrosanto”.