L’America si ferma per ricordare i 20 anni dal giorno più nero della sua storia, l’11 settembre. Joe Biden vola a New York insieme alla First Lady Jill per partecipare alla commemorazione, la prima senza guerre. E si trova in una Grande Mela blindata fra imponenti misure di sicurezza: anche a 20 anni dalla strage delle Torri Gemelle, l’allarme terrorismo resta infatti alto.

Il timore è che la tragica data continui a ispirare gruppi terroristici di varia matrice o lupi solitari, anche alla luce del ritiro dall’Afghanistan. E mentre Washington attende con il fiato sospeso, in una New York che cerca la normalità dopo il Covid i controlli stringenti sono già scattati, soprattutto nell’area delle celebrazioni, dove oltre a Biden è atteso anche l’ex presidente Barack Obama, colui il quale annunciò al mondo nel 2011 la morte di Osama bin Laden, mente e architetto degli attacchi dell’11 settembre.

A 20 anni dal giorno che cambiò il mondo per sempre comunque le guerre aperte da George W. Bush in risposta agli attacchi sono ormai tutte chiuse. L’area di Ground Zero, rinata lentamente dopo l’attacco all’America, si presenta ora come un bunker, circondata dalla polizia e dal Secret Service per la funzione in ricordo delle quasi 3.000 vittime delle Torri. Presidiate anche le metropolitane, dove la presenza della polizia è stata rafforzata. A preoccupare sono possibili azioni di lupi solitari o estremisti, soprattutto interni più che islamici.