I cittadini di San Marino hanno approvato la legalizzazione dell’aborto in un referendum che, secondo i dati provvisori diffusi dal ministero dell’Interno, è stato approvato con il 77% dei Sì. I residenti della minuscola repubblica, dalla forte tradizione cattolica, si sono espressi così a larga maggioranza per consentire l’interruzione di gravidanza entro le 12 settimane e, in caso di malformazioni del feto o rischi per la vita della gestante, anche oltre questo termine.

Il referendum propositivo di iniziativa popolare prevedeva questo quesito sulla scheda: “Volete che sia consentito alla donna di interrompere volontariamente la gravidanza entro la dodicesima settimana di gestazione, e anche successivamente se vi sia pericolo per la vita della donna o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna?”. Erano chiamati alle urne 35.411 elettori – 22.970 interni e 12.441 esteri (la maggioranza sono i residenti nelle vicine Romagna e Marche) – che potevano esprimere il loro parere andando in uno dei 32 seggi aperti nei 9 castelli della piccola Repubblica, oltre ai sei riservati ai cittadini esteri.