Il cosmo ha il suo modo di riequilibrare le cose e le sue leggi, quando queste vengono stravolte. Il momento che ancora stiamo vivendo fa pensare. E come. Fa pensare al mondo, alle relazioni, a chi ha usato e abusato, alle discriminazioni, ambiente, al lavoro, ai valori.

In questo ordinario disordine ideologico e politiche denigratorie con forti richiami ad un passato disonesto, alla corsa prima lenta e poi frenetica verso la cura, piomba nell’ombra la notizia che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha trovato il vaccino contro la malaria.

Una notizia storica, che potrebbe cambiare per sempre il futuro di intere generazioni. La malaria rimane una delle principali cause di malattie infantili e di morte nell’Africa subsahariana. Più di 260mila bambini africani di età inferiore ai 5 anni muoiono di malaria ogni anno.

Negli ultimi anni, l’OMS e i suoi partner avevano segnalato più volte una preoccupante fase di stagnazione nella ricerca di soluzioni contro questa malattia mortale. “Per secoli, la malaria ha perseguitato l’Africa subsahariana, causando immense sofferenze personali”, ha affermato Matshidiso Moeti, direttore regionale dell’OMS per l’Africa.

Il vaccino contro la malaria è il risultato di 30 anni di ricerca e sviluppo di GSK ed è stato creato attraverso una partnership con PATH, con il supporto di una rete di centri di ricerca africani. “Abbiamo a lungo sperato in un vaccino efficace e ora, per la prima volta in assoluto, abbiamo un vaccino raccomandato per un uso diffuso”.

E come ricorda Michele Serra su Repubblica, “Se fossimo tutti intelligenti, il vaccino contro la malaria sarebbe una notizia così importante, che non parleremmo altro per giorni”.