“Da oltre un anno è calato il silenzio sulle concessioni che riguardano le tre centrali idroelettriche a valle del Liscione, due nel territorio di Larino, l’altra a San Martino in Pensilis. Due di queste concessioni sono scadute dal 2020, l’altra è prossima alla scadenza, ma il tema è scomparso nel nulla, nonostante la gestione delle centrali produca entrate milionarie per chi ne è titolare. Peccato che finora i titolari siano stati sempre i privati, mai la Regione Molise, quindi i cittadini molisani.

Su questo tema mi sto battendo dall’inizio della legislatura e già nel giugno 2018 ho fornito una soluzione contenuta in una mozione firmata da tutto il gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio: far gestire in house queste centrali all’Azienda regionale Molise Acque, quindi garantire una gestione pubblica degli acquedotti. Come sempre accade, il centrodestra bocciò la nostra proposta poi, dopo un anno, lo stesso presidente Donato Toma è stato costretto in aula di Consiglio ad ammettere l’errore annunciando di prendere in considerazione la gestione pubblica. Non ci è bastato e nel 2020 ho chiesto e ottenuto di audire in III Commissione l’intera governance della Molise Acque per trattare diversi temi tra i quali la disponibilità a gestire le centrali.

In quella sede l’Azienda si disse pronta a gestire le centrali in maniera autonoma e riferì di averlo già annunciato al presidente, confermando l’importanza della nostra proposta. Grazie all’energia prodotta e venduta ad Enel, le tre centrali portano milioni di euro l’anno nelle casse dell’azienda privata titolare delle concessione, mentre portano solo canoni annuali modesti alle casse regionali. È il momento di fare chiarezza e di rimettere al centro del dibattito l’interesse pubblico”.