Oltre 53 milioni di casi di disturbo depressivo in più e 76 milioni di disturbi d’ansia causati dalla pandemia. Nel 2020, depressione grave e ansia sono aumentati rispettivamente del 28% e del 26%, le donne e i giovani sono stati i soggetti più colpiti. È questa la stima globale dell’impatto del Covid-19 sulla salute mentale nel 2020, oggi pubblicata su The Lancet dai ricercatori della University of Queensland, Australia. A registrare i maggiori aumenti dei casi di disturbi mentali, sono proprio i paesi più colpiti dalla pandemia. Anche prima del Covid-19, il disturbo depressivo e d’ansia erano le principali patologie mentali e colpivano milioni di uomini e donne di tutte le età in tutto il mondo. Attraverso una revisione sistematica della letteratura, i ricercatori hanno identificato i dati dell’indagine sulla popolazione pubblicati tra il 1 gennaio 2020 e il 29 gennaio 2021.

La meta-analisi indica che l’aumento del tasso di infezione da Covid-19 e la riduzione del movimento delle persone sono stati associati a una maggiore prevalenza del disturbo depressivo maggiore e dei disturbi d’ansia, suggerendo che i paesi più colpiti dalla pandemia nel 2020 hanno avuto i maggiori aumenti nella prevalenza dei disturbi.

Sulla scia di queste informazioni per la Giornata Nazionale della Psicologia, ieri, si è parlato del concetto di benessere nella sua accezione più ampia, sottolineando l’importanza della psicologia nella vita quotidiana in un momento storico di ricerca di una nuova normalità.

“La costruzione di un equilibrio tra corpo e mente, in ognuno di noi, è un processo che non può mai dirsi del tutto completo ma che richiede continui gradi di apprendimento e capacità di lettura e comprensione del reale. – ha detto il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, nel suo saluto d’apertura dei lavori – Per essere accompagnati in questo percorso di conoscenza di noi stessi e per prendere consapevolezza delle relazioni che stabiliamo con gli altri, abbiamo a disposizione figure professionali scientificamente preparate, come gli psicologi, che possono guidarci in un processo di crescita e miglioramento sia nel campo lavorativo che in quello personale. L’esperienza pandemica ha accentuato ancora maggiormente l’importanza delle competenze degli psicologi non solo per i singoli cittadini, ma anche per le attività proprie di contesti istituzionali e associazioni chiamate a attuare azioni sociali sia di prevenzione che di promozione della qualità della vita”.