di Epoca Sibilla

Era il 13 maggio 2020, in pieno covid, e a essere tra i più esposti in Molise era il Sindaco di Campobasso, Gravina, bersaglio di accuse e critiche violente da parte dell’opinione pubblica e di alcuni rappresentanti della politica. Tutti ricorderanno la vicenda del funerale Rom. Da allora i mesi sono trascorsi ed è sempre su Gravina che vengono puntati i riflettori. Qualcuno ha lanciato l’accusa affermando che “la fase pandemica ha allontanato fisicamente e la comunicazione fatta attraverso zoom e piattaforme varie non ha aiutato la comprensione reciproca e il confronto”. Il Comune è stato così per i Consiglieri off limits per un anno e mezzo. Motivo per cui “è stato difficile amministrare al meglio, seguire i provvedimenti, confrontarsi e consultarsi opportunamente. L’esecutivo ha continuato a lavorare intensamente, il Consiglio molto meno e ciò ha generato un gap che andrà colmato”.

E, come risponde Roberto Gravina a chi dice che la città è ferma e alle critiche innescate dalla stessa maggioranza delle ultime settimane? “Devo rispondere solo con i fatti. Stiamo cercando in tutti i modi di portare avanti il nostro programma e tutta la mole di opere pubbliche inserite nel programma triennale in continuo aggiornamento. Faccio notare che mai il Comune aveva registrato una mole di investimenti simile e presto si aggiungeranno ancora altri interventi. Nonostante la pandemia, le assicuro che fermi proprio non siamo stati, ma nella dialettica (e polemica) politica, ho compreso che funziona così”.

Ripercorrendo gli ultimi mesi c’è qualcosa di cui non va fiero e cosa invece sì? “Della velocità che la macchina burocratica non ha e di quanto questa lentezza incida sull’economia cittadina e sul benessere delle persone. Vado fiero, invece, della squadra e della freschezza che abbiamo portato in Consiglio comunale: idee, programmi e azioni sicuramente più in linea con le politiche di sostenibilità ambientale e sociale”.

Scorrendo la cronaca politica, ci si imbatte in un enunciato interessante: “Roberto Gravina candidato alla Regione nel 2023”.

È in grado oggi di assumere l’impegno con gli elettori e dire “no” e puntando così a due mandati in Comune? “Francamente è stancante continuare con smentite. Le persone non sono interessate affatto da questo tipo di indiscrezioni e, detto tra noi, trovo che ci siano ben altre priorità che quelle di identificare nel sindaco di Campobasso il prossimo candidato alla Regione. Io mi occupo di guidare la città nel migliore dei modi e sono concentrato solo su questo. Più che trovare prossimi candidati, la politica (che alimenta questo chiacchiericcio) dovrebbe occuparsi più opportunamente di amministrare la regione; questo è ciò di cui abbiamo bisogno, non di ipotetici candidati per il futuro”.

Chiude così il sindaco Gravina il processo alle intenzioni che dura da oltre un anno e mezzo. Appare sgradevole in questo contesto di (ancora) fase emergenziale. Il giudizio sugli accadimenti è la sola cosa che conta e il tempo ne potrà dare conferma.