Il broker Gianluigi Torzi, ex socio di Paolo Frattura, che fece da intermediario per far tornare alla Segreteria di Stato la proprietà di un immobile di Londra, è stato arrestato il 5 giugno 2020 in Vaticano. “Il provvedimento a firma del Promotore di Giustizia Gian Piero Milano e del suo Aggiunto Alessandro Diddi – dichiarava ai tempi il comunicato della Santa sede – è stato emesso in relazione alle note vicende collegate alla compravendita dell’immobile londinese di Sloane Avenue, che hanno coinvolto una rete di società in cui erano presenti alcuni funzionari della Segreteria di Stato”. E ancora, all’imputato venivano “contestati vari episodi di estorsione, peculato, truffa aggravata e autoriciclaggio, reati per i quali la legge vaticana prevede pene fino a dodici anni di reclusione”.

Dopo mesi la Corte Cassazione ha annullato l’ordinanza del Tribunale del riesame di Roma che aveva confermato la misura cautelare a carico di Gianluigi Torzi emessa dal Gip romano. Torzi, che attualmente vive a Londra, è uno dei dieci soggetti sotto processo in Vaticano per la gestione del patrimonio della Segreteria di Stato. “Prende corpo — aggiungono i legali — l’infondatezza del teorema accusatorio elaborato dalla autorità giudiziaria vaticana”. La Cassazione, di cui è noto solo il dispositivo e non ancora le motivazioni, ha annullato con rinvio l’ordinanza del Riesame e dunque ora dovrà esserci una nuova pronuncia del Tribunale ma alla luce dei principi che detterà la stessa Cassazione.