di E.S.

Le ultime votazioni hanno rilanciato la questione su cui la politica poco e male pone rimedio: astensionismo. Rispetto agli altri Paesi dove vige una semplice disaffezione alle dinamiche politiche, in Italia la situazione assume connotati strutturali che risalgono agli anni post proteste di massa.

La perdita progressiva e costante di credibilità ha giocato un ruolo importante. Anche l’aspetto più soggettivo non è trascurabile. Sono in molti a credere che nessuno possa apportare cambiamenti e miglioramenti per i cittadini. Dunque, nonostante l’acquisizione di un diritto fondamentale come quello del voto, di questo ci si avvale solo per mero interesse.

La mancata partecipazione al voto è la diretta conseguenza che i partiti devono innovarsi rispondendo alle reali esigenze dei cittadini che vivono i drammi del nostro tempo, complice il covid, e non restare nella bolla ideologica in cui si crogiolano i professionisti della politica. Dimenticando che la funzione dei partiti è creare comunità politiche dove più persone, con opinioni diverse, si aggregano. Un luogo non creato solo in occasione delle elezioni, ma costante nel tempo.