Dall’inizio della pandemia, marzo 2020, in Italia sono morte molte persone in RSA. Secondo la ricerca di Amnesty International, “Abbandonati”, non si è trattato di scandali isolati, ma di errori sistematici. Gestione frammentaria, protocolli insufficienti, carenza di personale e mancanza di trasparenza hanno messo in pericolo la vita di migliaia di persone anziane. La ricerca ha messo in luce tutte le carenze e la violazione dei diritti alla vita, alla salute, alla non discriminazione. Gestione frammentaria e mancanza di dati. E stabilire delle responsabilità è difficile. Spesso, poi, sono state emanate linee guida nazionali diverse da quelle regionali, quasi sempre c’è stata scarsa comunicazione tra le amministrazioni e le strutture. Come risultato, i protocolli cambiano da struttura a struttura e tutto ha avuto ripercussioni sul personale esponendoli a rischi, stress estremo e condizioni di lavoro inumane.

E oggi, dopo oltre un anno e mezzo, la situazione non è migliorata per nessuno. Le autorità italiane, ha sottolineato di recente Amnesty, “devono assicurare che le voci di queste lavoratrici e di questi lavoratori siano ascoltate. Amnesty International chiede pertanto al parlamento di istituire una commissione indipendente d’inchiesta che si concentri in particolare sulla situazione delle strutture residenziali. Attualmente risultano al vaglio parlamentare diverse proposte di inchiesta per indagare differenti aspetti dell’emergenza sanitaria, tra cui la congruità delle misure di gestione dell’epidemia, le modalità con cui la stessa si e’ diffusa e l’efficacia del sistema delle strutture residenziali. Tuttavia, ad oggi, nessuna commissione è stata ancora istituita”.