Il governo è pronto ad un nuovo stato di emergenza se ce ne sarà la necessità e con la curva dei contagi in risalita il Green Pass è fondamentale. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, è intervenuto dopo l’ultimo report dell’Iss in cui si registra un aumento dell’incidenza: da 30 casi per 100 mila persone a oltre 50 e anche l’Rt, l’indice di trasmissibilità, è passato da 0,8 a poco sopra l’1.

Dunque davanti ai dati in risalita Speranza non esclude né una proroga dello stato di emergenza né dello stesso Green pass che – ricorda – “consente di tenere aperti tutti i luoghi della socializzazione, della cultura, i ristoranti, le scuole e le università: in un quadro epidemiologico diverso, faremo naturalmente tutte le valutazioni necessarie”. In realtà prorogare l’attuale stato di emergenza è tecnicamente impossibile se non limitatamente fino al 31 gennaio del 2022: il governo tuttavia, se lo riterrà opportuno, potrà procedere per via parlamentare a emanare un provvedimento che preveda un nuovo stato di emergenza al quale sono ovviamente legati anche i protocolli riguardanti per esempio lo smartworking, il rientro dei lavoratori nei rispettivi posti di lavoro e la cassa integrazione.

Anche il Green pass, che ha spinto i vaccini, scadrà il 31 dicembre, come lo stato di emergenza, ma il governo potrebbe ragionare sul futuro della certificazione con un decreto a parte che ne proroghi gli effetti fino, ad esempio, all’estate. E sulla campagna vaccinale, pur con una battuta d’arresto delle prime dosi dimezzate nell’ultima settimana e passate da 345mila a 184mila, il ministro non perde di vista l’obiettivo del 90% dei vaccinati: “ambizioso – dice – ma a portata di mano”.