Il bollettino quotidiano del ministero della Salute, con i dati giornalieri relativi alla pandemia di Covid-19 in Italia, è sotto osservazione. La domanda che oggi ci si pone è se sia corretto pubblicarlo ancora tutti i giorni. Con Omicron – e la sua forte trasmissibilità – il dato dei contagi e dei nuovi casi rischia di non essere più quello determinante, e quello che conta sono le ospedalizzazioni. Il Molise ne è esempio con numeri quotidiani rilevanti dal solo punto di vista numerico dei nuovi contagi.

Il dato sugli ospedali, però, è contenuto proprio nel bollettino stesso che permette quindi di avere l’idea dell’evoluzione delle ospedalizzazioni e dei nuovi ricoverati. Se questo dato non ci fosse ogni giorno, non cambierebbe di molto, ma non mettere quella colonnina in più – dei ricoveri – non significa in automatico creare meno apprensione. Anche il dato sui nuovi casi, non è così inutile. Vedere la forte progressione quotidiana degli attualmente positivi fa capire quante persone che magari stanno anche bene ma sono a casa, non possono uscire, non possono andare a lavorare e le relative carenze nella gestione della scuola, sanità e trasporti.

Martedì la Fiaso (la Federazione Aziende Ospedaliere) ha diffuso dei dati importanti: un ricoverato Covid su 3 in realtà non è ricoverato per Covid, ma è una persona che è stata ricoverata per altri motivi e che poi, in ospedale, è risultata anche positiva al tampone. È giusto conteggiarli nei ricoveri Covid? Presumibilmente no. Il bollettino potrebbe essere quindi integrato e migliorato con informazioni di questo tipo.