Secondo Guido Rasi, immunologo dell’università Tor Vergata di Roma, la quarta dose di vaccino contro il coronavirus Sars-CoV-2 potrebbe non servire. L’ex direttore dell’Agenzia europea per i medicinali e consulente del commissario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo è inoltre scettico anche sulla possibilità di un richiamo permanente contro il Covid. “Non ha senso mantenere il sistema immunitario continuamente attivato. Abbiamo una memoria che ci aiuta anche quando gli anticorpi calano. Forse non sarà in grado di evitare l’infezione, ma la malattia grave sì”, ha dichiarato in un’intervista a Repubblica.

“La terza dose, a differenza della quarta, ha un motivazione forte”, ha spiegato l’immunologo, sottolineando che, come avviene anche per altri vaccini, tre dosi consolidano la risposta della memoria immunitaria. La dose booster “ci sta chiaramente proteggendo dai sintomi gravi. Gli anticorpi calano come è naturale che sia. Ma la memoria immunitaria, la risposta cellulare, restano attive ancora oggi. È per questo che ci possiamo contagiare, ma ci ammaliamo meno”, ha aggiunto. Secondo Rasi, la quarta dose invece “ci pone più domande che risposte”. Al momento, l’immunologo la consiglierebbe “alle persone immunocompromesse, ai pazienti oncologici, a chi ha una riduzione rapida degli anticorpi perché è in dialisi”.