Il sistema di colori delle regioni è in fase di revisione. Il pressing delle Regioni è continuo. Ma se non cambiano a breve le norme, a fine gennaio la zona arancione è una certezza per molti territori, perché se il picco dei casi delll’ondata Omicron sembra all’orizzonte e la crescita rallenta, il picco dei ricoveri e dei decessi arriva in seguito.

E così da lunedì prossimo e poi da lunedì 31 rischiano di passare in zona arancione il Piemonte, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Veneto, Abruzzo, Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia, Sicilia, Liguria, Calabria e provincia di Trento. Decisivi saranno i dati di domani, giovedì 20 gennaio.

Cosa cambia in zona arancione?  Le differenze si hanno, secondo il nuovo decreto-legge del 29 dicembre e in applicazione dal 10 gennaio, sugli spostamenti dal proprio comune con oltre 5mila abitanti con mezzo proprio verso altri comuni o fuori dai confini di Regione/PA richiedono green pass semplice, oppure motivi di lavoro, necessità, salute, o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune. Invece non vi è alcun limite di spostamento in zona gialla.

Quali sono i colori delle regioni oggi? In base alle disposizioni nazionali in vigore per il contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19 e alle ordinanze del Ministro della Salute, da lunedì 17 gennaio si applicano le misure previste: per la zona bianca a Basilicata, Molise, Puglia, Sardegna e Umbria; per la zona gialla ad Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana, Veneto e alle Province autonome di Trento e di Bolzano; per la zona arancione alla Valle d’Aosta.