L’Italia, in termini di ripresa, è ora la locomotiva d’Europa. Nel IV trimestre del 2021, la crescita del nostro Paese ha registrato il ritmo più forte se confrontata con il resto dell’Eurozona e rispetto allo stesso periodo del 2020.

Secondo quanto reso noto da Eurostat, nell’ultimo trimestre dello scorso anno il Pil dell’Eurozona è cresciuto su base annua del 4,6% mentre nell’area Ue del 4,8%. L’Italia ha fatto registrare il +6,4%.

“L’economia italiana – commenta l’Istat – registra per il quarto trimestre consecutivo un’espansione, seppure a ritmi più moderati rispetto ai periodi precedenti. Anche dal lato tendenziale, la crescita è risultata molto sostenuta, superiore ai 6 punti percentuali. La stima preliminare che ha, come sempre, natura provvisoria, riflette dal lato dell’offerta uno sviluppo ulteriore del settore dell’industria e dei servizi, e un calo in quello dell’agricoltura”.

Il quarto trimestre del 2021 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al quarto trimestre del 2020, spiega l’Istat.

La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell’industria, sia in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.

In Belgio, il Pil è invece salito del 5,6% e subito dopo, nella classifica, ritroviamo l’Austria e la Francia con il 5,4%. La Germania è in coda con il +1,4% mentre subito dopo l’Italia, c’è la Svezia che registra il +6,1%.

Su base congiunturale, invece, e cioé rispetto al III trimestre il Belpaese ha registrato lo 0,6% sorpassato da altre economie, come quella spagnola (+2%) o portoghese (+1,6%) ma sicuramente meglio ad esempio della Germania dove il Pil si è contratto dello 0,7%.

Nell’Eurozona, la crescita è stata dello 0,3% mentre nell’area Euro dello 0,4%. In misura inferiore all’Italia, ritroviamo il Belgio con il +0,5% mentre la Francia riporta il +0,7%. In Austria, il risultato peggiore con il -2,2%.