L’Europa punta a ridurre dell’80% già entro quest’anno la sua dipendenza dal gas russo. È questo il principale obiettivo del piano d’emergenza per l’energia che sarà presentato oggi, 8 marzo, dalla Commissione Ue. Per coprire i 155 miliardi di metri cubi di gas oggi provenienti dalla Russia, secondo indiscrezioni l’Ue si affiderà soprattutto a maggiori importazioni di gas naturale liquefatto (come quelle di cui si è parlato per l’Italia in Qatar), forniture di gas attraverso gasdotti alternativi a quelli di Mosca e il potenziamento delle rinnovabili.
Anche l’Italia è fiduciosa nel riuscire a ridurre la dipendenza dalla Russia nelle importazioni di metano. “Per la metà dell’anno, circa la metà del gas importato dalla Russia sarà sostituita da altre fonti”, ha dichiarato il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Il ministro ha ricordato che l’Europa “importa il 45-46% di gas dalla Russia” e che il gas “serve non solo per il riscaldamento ma anche per l’elettricità, è centrale. Per ridurre la dipendenza di importazione russa abbiamo bisogno di differenziare i Paesi che esportano da noi, poi incrementare tutte le altre sorgenti energetiche rinnovabili, biogas, idrogeno”.
Tagli all’energia russa arrivano anche da Oltreoceano. L’amministrazione Biden ha fatto sapere che gli Stati Uniti potrebbero proseguire lungo la via del divieto delle importazioni di petrolio russo anche senza la partecipazione degli alleati europei.