Aziende e sindacati tedeschi si schierano compatti contro il possibile embargo della Ue sulle forniture di gas russo. Una nota congiunta delle associazioni di categorie esclude lo stop immediato perché comporterebbe “arresti di produzione e continue perdite di posti di lavoro”.

Il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Serhiy Gaidai, ha invitato i residenti della regione a evacuare al più presto. Secondo quanto riporta la stampa ucraina, l’esponente dell’amministrazione ha avvisato la popolazione che “La prossima settimana potrebbe essere difficile. Potrebbe essere l’ultima in cui abbiamo ancora la possibilità di salvarvi”.

Nella regione di Lugansk, una delle due repubbliche “autoproclamate” il cui riconoscimento da parte di Mosca è stato la premessa per la guerra in corso, ci sarebbero ancora circa 70 mila civili. Ricordando quanto successo a Mariupol, Gaidai ha aggiunto che “le nostre comunità di Rubizhne, Popasna e Mountain corrono gli stessi rischi”. Per incoraggiare i civili a lasciare l’area che sarà il probabile teatro di una grande offensiva russa, ha ricordato che “ogni autobus per l’evacuazione che resta vuoto è un’offesa per la vita di un poliziotto, un soccorritore, un volontario e molti altri”.

Ogni ritardo dei partner occidentali nel consegnare armi all’Ucraina equivale a dare alla Russia “il permesso di prendere le vite degli ucraini”. Lo ha detto, nel suo ultimo messaggio video, roportato dalla stampa ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky.

“Il destino della battaglia” per il Donbass “dipende anche da loro”, ha detto riferendosi ai partner che dovrebbero rifornire di armi il Paese. “Così come l’esercito russo sta distruggendo Mariupol, vogliono spazzare via altre città, altre comunità delle regioni di Donetsk e Luhansk”, ha detto ancora, sottolineando che Mosca ha intenzione “letteralmente di finire e distruggere il Donbassdistruggere tutto ciò che una volta dava gloria a questa regione industriale”