“La giornata della Liberazione che festeggiamo per la settantasettesima volta, è ancora, inconfutabilmente, il punto cardine della costruzione democratica del nostro Paese. Lo è perché alla lotta e alla Resistenza, ai sacrifici di tanti, è seguito il momento di una ricostruzione nazionale non semplice ma, per quanto lunga e complicata, indirizzata verso una coesione sociale che tenesse conto della necessità di assicurare, a ogni italiano, di poter vivere in comunità, liberamente ma responsabilmente, verso se stessi e verso gli altri.

Da quel momento, da quel 25 aprile di settantasette anni fa, costruire la pace è stato il presupposto per rendere davvero liberi ogni giorno gli italiani, con la consapevolezza che di questa libertà e di questa pace siamo in ogni occasione, anche in quelle appartenenti al nostro vivere quotidiano, corresponsabili.

I valori democratici che il giorno del 25 aprile rappresenta hanno reso la nostra nazione un paese capace di accogliere senza tentennamenti chi dai soprusi, dalle guerre e dalle persecuzioni, cerca ancora oggi scampo.

Ricordare quanto costò alla nostra nazione poter affermare la propria libertà, liberandosi dalla dittatura nazifascista e dalle tragedie umane che provocò in tutto il mondo, è necessario e giusto per assicurare che quei valori fondanti della nostra democrazia non vengano dimenticati o peggio ancora dati semplicisticamente per scontati e che, invece, vengano trasmessi, senza interruzioni e manipolazioni di sorta, di volta in volta, alle giovani generazioni”.