Le auto ibride ed elettriche continuano a conquistare i mercati europei nel I trimestre: lo ha detto l’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA). Il forte calo del mercato europeo nel primo trimestre (-12,3% su base annua), legato in particolare alla carenza di semiconduttori, ha colpito soprattutto le vendite di auto diesel, scese del 33,2% a 378.000 unità.

Al contrario, la situazione continua a favorire gli ibridi leggeri (benzina e diesel), che ora rappresentano un quarto del mercato, rispetto al 20% all’inizio del 2021 (563.000 veicoli, +5,3% in un anno). Anche le auto 100% elettriche continuano a crescere e rappresentano il 10% del mercato, con 224.000 unità vendute nel primo trimestre (+53,4% in un anno).

Dopo aver conquistato i principali mercati come la Germania e la Francia, le vendite di auto elettriche stanno ora esplodendo in Spagna, Romania e Polonia. Solo l’Italia ha visto un calo.

Se in Spagna, ad esempio, l’aumento è stato del 110,3%, seguita da Francia (+42,7%) e Germania (+29,3%), il ritardo nel varo degli eco-incentivi, invece, ha penalizzato il mercato italiano e il nostro paese è stato così l’unico in Europa a registrare un calo delle vendite di BEV (-14,9% sullo stesso periodo del 2021 e 11.289 zero emissioni vendute contro le 13.272 di un anno fa). In Romania c’è stato un vero e proprio boom (+408,0%)

Gli ibridi plug-in, invece, sono rimasti su una tendenza al ribasso iniziata alla fine del 2021 (-5,3% in un anno, 8,9% del mercato), soprattutto in Francia e Germania. Le auto a benzina continuano a dominare le vendite europee con 808.000 unità e il 36% del mercato, ma si stanno prendendo la maggior parte del declino del mercato (-22,6% su base annua), e vengono superate dalle vendite combinate di ibridi, elettrici e ibridi plug-in.

Il mercato europeo ha appena vissuto i suoi tre mesi peggiori di sempre (sempre escludendo il 2020), con 2,2 milioni di veicoli venduti. Le vendite sono frenate da una serie di problemi logistici, tra cui una carenza di semiconduttori.

Dalla fine di febbraio, la chiusura delle fabbriche dei fornitori ucraini si è aggiunta alle carenze di componenti elettronici. Di fronte a queste carenze, i produttori hanno dato la priorità all’equipaggiamento dei loro modelli più redditizi, compresi quelli elettrificati. Ma questi nuovi motori sono stati anche raggiunti nel quarto trimestre dalla carenza di chip elettronici, impedendo loro di continuare la crescita senza precedenti registrata nel 2020.