di Miriam Iacovantuono

Sostenibilità, gestione etica dei lavoratori e della catena di fornitura, rendicontazione non finanziaria, impatto sociale, green management, custodia del territorio, stewardship, economia circolare, progettazione sostenibile sono gli elementi che messi insieme possono aiutare il territorio e anche quello delle aree interne a guardare al futuro.

Tutti elementi alla base di ETICAE – Stewardship in Action società cooperativa di professionisti che si occupa di sostenibilità, etica di impresa e impatto sociale e che nasce con gli obiettivi di coniugare il mondo dell’etica e della responsabilità sociale con quello del mondo produttivo. Annalisa Casino, presidente della cooperativa, spiega che gli utenti a cui ci si rivolge sono imprese, organizzazioni, ma anche enti del terzo settore e istituzioni interessate a migliorare le proprie performance sociali e ambientali.

“La stewardship è ciò che connota ETICAE come una realtà innovativa in quanto è anche la strategia di gestione responsabile delle risorse da cui ETICAE prende l’ispirazione. Le attività sulla stewardship che propone ETICAE sono appunto “in action” e sono legate principalmente agli schemi di certificazione volontaria ed a quelli che sono gli ambiti di applicazione politica di governance, uno su tutti l’agreement di land stewardship ovvero la politica europea per la custodia e valorizzazione del territorio. Molte altre le declinazioni della stewardship come, ad esempio, quella relativa alla responsabilità estesa del produttore ovvero la product stewardship e quelle legate all’ambito prettamente di tipo finanziario e di tipo prettamente sanitario come ad esempio l’antimicrobial stewardship”.

Dunque, una realtà che si occupa di tanti aspetti e tanti ambiti che riguardano la sostenibilità a 360 gradi e quello che è il mondo della responsabilità sociale di impresa e delle organizzazioni. Un progetto che nasce nel Lazio, in particolare nella provincia di Frosinone, ma che opera anche in Molise grazie a Caterina Palombo, responsabile per la gestione ambientale sostenibile, la quale spiega che ETICAE – Stewardship in Action offre servizi fortemente legati agli obiettivi della Strategia Nazionale delle Aree Interne.

“ETICAE non incide direttamente sui pilastri principali della Strategia, come istruzione, salute, e servizi essenziali, ma fa sì che favorendo e adeguandosi ad una gestione etica del territorio, le comunità acquisiscano consapevolezza del territorio di area interna in cui vivono, cercando di capirlo fino in fondo, di comprenderne il valore e quindi anche di riqualificarlo, rivalorizzarlo e avere quindi più interesse nel restare”.

Un discorso che è partito in Molise già nel 2019 con un convegno il cui tema principale è stato proprio la gestione responsabile e sostenibile del patrimonio ambientale a supporto delle aree interne.

“Con una gestione sostenibile delle risorse, siano esse di tipo agricolo, forestale o naturale, e favorendo un approccio cooperativistico, e quindi la volontà di fare squadra, di condividere idee e necessità, è possibile rispondere agli obiettivi di varie strategie europee e nazionali, come ad esempio la strategia per la biodiversità, la strategia forestale. Si tratta di politiche e strumenti di governance che favoriscono l’approccio dal basso. È proprio in questa dimensione che ETICAE grazie alla stewardship supporta i processi partecipativi nelle comunità, la base sociale da cui partire, anche e soprattutto nel contesto delle aree interne”.

Dunque, la Stewardship viene vista come gestione responsabile che ha al centro non solo l’applicazione delle certificazioni, ma anche il rapporto con tutti gli stakeholder, i processi partecipativi e le attività di
animazione, di sensibilizzazione, partendo dalle aziende. Un lavoro da cui ETICAE è partita per portare
avanti dei progetti e per cercare di animare il territorio.

La sfida è quella di rendere consapevoli le comunità, e non solo, di quello che si ha, custodire il territorio,
proteggerlo e quindi recuperarlo. Costruire un percorso che porti dunque a una consapevolezza e anche ad
un cambio culturale. Abituare il territorio delle aree interne e anche quello molisano che mantenere un’impresa sul territorio, rendere l’ambiente sostenibile e custodirlo, porterebbe a una visione diversa di queste aree per disegnare una prospettiva differente per i territori cosiddetti “marginali” anche a livello
lavorativo e demografico.

“Il cambio culturale fondamentalmente ci vuole e penso che possano essere d’aiuto le amministrazioni. Loro stesse, per prime, devono credere in un approccio diverso alla gestione del bene comune, alla condivisione delle responsabilità e, facendo squadra, si potrebbero vedere dei buoni risultati. La sfida più grande è quella di trovare il substrato su cui attecchire. Bisogna iniziare a ragionare in senso cooperativistico, considerato soprattutto per il suo approccio collaborativo. È necessario tornare ad avere fiducia in quello che ognuno di noi può dare e sostanzialmente avere l’opportunità di mettere in
campo le proprie abilità e competenze. Bisogna avere un approccio rivolto al territorio che non abbia una ricaduta prettamente politica e di interesse”.

Il discorso delle certificazioni, che porta avanti ETICAE, attesta il valore che ha il territorio. Le aree interne sono caratterizzate dall’abbandono e dallo spopolamento proprio perché c’è stata una migrazione di massa per comodità e opportunità, ma se si ritrovasse il valore di queste aree, specialmente dal punto di vista ambientale, agricolo, paesaggistico o culturale, in questi territori si potrebbero creare dei servizi essenziali per far restare chi c’è e poi per attirare i visitatori. Inoltre, ETICAE sta lavorando anche nell’ambito della custodia del territorio.

“Nelle aree interne c’è la difficoltà nel far conciliare quella che è la tutela della biodiversità con quello che è l’aspetto ambientale di gestione e valorizzazione delle risorse. Cercare di tutelare quello che c’è, seguendo le trasformazioni della natura, a volte va in contrasto con il fatto di viverci e quindi di valorizzarlo. Così stiamo provando a far nascere dei patti di custodia per la gestione di aree ad elevato valore naturalistico e conservazionistico, con lo scopo di conservare la biodiversità e allo stesso tempo supportare i proprietari di tali aree nell’applicare le modalità di gestione più idonee e al tempo stesso efficienti. I patti di custodia prevedono un accordo tra il proprietario e l’ente gestore, che diventa quindi l’ente di custodia. Conservando la biodiversità si ripristina l’ecosistema, si fa monitoraggio ambientale, si supportano le regioni nei report di Natura 2000 e si valorizza il discorso del volontariato, coinvolgendo le comunità locali nella riqualificazione e rivalorizzazione dei propri territori”.

ETICAE – Stewardship in Action è dunque un progetto che ha l’intento di contribuire a generare impatti positivi per il territorio, le comunità ed i lavoratori, attraverso la promozione di una nuova cultura d’impresa. E allo stesso tempo guarda al futuro con lo sguardo dell’innovazione che può permettere di scrivere una storia diversa anche per le aree interne.