di Miriam Iacovantuono

La pandemia, il lockdown e i lunghi mesi di restrizioni, in molti casi hanno portato a una visione diversa
delle cose. A riscoprire il proprio territorio. A dare valore a ciò che troppe volte è dato per scontato. In Liguria e più precisamente alle Cinque Terre, Lorenzo Galletti e Gianpaolo Andreotti, amici da sempre,
hanno creato un progetto sostenibile che ha un impatto positivo per il loro territorio.

Gianpaolo, con una formazione classica, ha sempre lavorato sul territorio. Grazie al suo costante impegno e lavoro, negli anni è diventato esperto nelle antiche tradizioni agricole e marinare. Da questo sentimento di appartenenza nasce l’idea di salvaguardare e ripristinare l’ambiente circostante per far sì che anche le generazioni future ne possano trarre i valori e la bellezza che contraddistingue il Parco Nazionale delle Cinque Terre nel mondo. Con lui c’è Lorenzo che ha una formazione universitaria in turismo e management territoriale, presidente della consulta giovani Parco Cinque Terre e da sempre attivo nel territorio delle Cinque Terre, in particolare nelle tematiche di sviluppo territoriale e salvaguardia ambientale.

“La nostra azienda Wild Farm Cürnigia, che è un’azienda 2.0, è nata nel 2020 durante il lockdown. Abbiamo deciso di ripulire dei terreni, presi in comodato d’uso, sopra la stazione di Guerriglia e abbiamo creato la Wild Farm, un luogo in cui avvicinarsi e scoprire il nostro territorio e le sue tradizioni. Abbiamo sempre lavorato con il turismo e così abbiamo deciso di creare un progetto che si occupasse di ripristino e di pulizia del territorio delle Cinque Terre per poi combinarlo con il turismo, per creare qualcosa da offrire al turista in una chiave esperienziale che contrastasse il turismo di massa degli ultimi anni”.

L’obiettivo di Lorenzo e Gianpaolo, dunque, è stato quello di combinare l’agricoltura con le potenzialità del territorio e creare un rapporto diretto con il turista e mostrare un altro lato della medaglia del territorio delle Cinque Terre che sono diventate Parco Nazionale nel 2001 e vengono inserite nel 1999 dall’Unesco
tra i Patrimoni mondiali perché rappresentano il connubio perfetto tra uomo e natura. La caratteristica di
questo territorio sono ripide discese quasi verticali dove l’uomo per sopravvivere ha creato dei muretti a secco, che sono diventati l’elemento identitario di questo luogo. Lorenzo e Gianpaolo così, dopo aver
ripristinato alcuni terreni in cui hanno creato la Wild Farm, hanno poi passato vari mesi a ripulire le piane
dai rovi armati di decespugliatore. Successivamente hanno sbancato e ricostruito circa 100 metri quadri di
muri a secco e ricostruito tutti i muri utilizzando solo le pietre trovate in loco e rigorosamente a secco, senza l’uso di cemento.

“È questa la particolarità del nostro terreno e del nostro territorio e proprio per questo bisogna capire che senza questi muretti le Cinque Terre sarebbero un normalissimo pezzo di costa disabitato. Se non c’è l’uomo che le mantiene, le Cinque Terre non esistono. È questo che bisogna far capire alle persone e ai visitatori che vengono e cioè che noi non siamo un’attrazione turistica, ma che siamo un luogo creato per soddisfare delle esigenze di vita”.

Il progetto poi nei mesi successivi è cresciuto sempre di più e dopo una raccolta fondi, attraverso il crowdfunding, che ha permesso ai due ragazzi di raccogliere quasi 9mila euro per fondare l’azienda, a novembre 2021 Lorenzo e Gianpaolo hanno avviato la collaborazione con ZeroCo2, un’azienda che si
occupa di riforestazione a livello mondiale. Sono quindi stati ripuliti circa 2mila metri quadri di terreno
abbandonato da 15 anni, reimpiantati 200 limoni, oltre alla coltivazione di pomodori, zucchine, melanzane. L’azienda poi ha un laboratorio dislocato nel paese di San Bernardo a 10 minuti da Corniglia,
dove vengono elaborati tutti i prodotti per creare conserve, marmellate, limoncini venduti sia direttamente che online. Per far conoscere poi questi prodotti e quelli di altri produttori locali, al lavoro dell’azienda
agricola si unisce l’organizzazione di eventi, durante i quali si vuole per far conoscere l’azienda e sponsorizzare i prodotti.

Un progetto, quello legato all’azienda Wild Farm Cürnigia, che attraverso delle azioni mirate vuole mostrare un altro lato del territorio delle Cinque Terre e che può essere da stimolo per la rivalorizzazione dei luoghi più marginali.

“Il nostro obiettivo è quello di creare una vera e propria filiera verticale che parta dalla pulizia dei terreni per ripristino, per la coltivazione, per la produzione di qualcosa, fino ad arrivare alla trasformazione di un prodotto. Il progetto vuole utilizzare il nostro territorio mantenendolo per ricavare degli introiti sia utilizzando i frutti della terra, la produzione, ma anche mostrando singolarmente ogni passaggio della nostra filiera, attraverso esperienze, facendo capire ed “educando” il visitatore che viene e che così capisce come realmente vivono le Cinque Terre”.

Dunque, dei percorsi sensoriali a stretto contatto con i frutti della terra che vogliono far conoscere l’essenza delle Cinque Terre e le vere pratiche come per esempio i muretti a secco, andando al di là degli stereotipi. Una iniziativa che può essere da stimolo e da esempio per tanti altri che si sentono ancora
legati alla terra o vogliono riscoprirla affinché la stessa possa ridare vigore e sostentamento a quei territori
che rischiano l’abbandono. Intanto Lorenzo e Gianpaolo sono determinati e guardano lontano.

“L’obiettivo a lungo termine è di avere un ruolo così importante all’interno del territorio guadagnato tramite il proprio lavoro e raggiunto tramite i propri risultati da poter avere un peso quasi influente per il nostro territorio. Magari fungere da catalizzatore e senza sembrare troppo narcisisti, anche ispirare qualcun altro”.

Quello che però è importante è che iniziative come quella di Lorenzo e Gianpaolo non vengano frenate dalla mancanza di lungimiranza da parte delle istituzioni che dovrebbero incentivare bandi, possibilità di
finanziamenti e azioni politiche che vadano verso la promozione di progetti e start-up che possano creare possibilità lavorative e allo stesso tempo ridare valore al territorio.