Nate con urgenza nel pieno della pandemia, durante la prima drammatica ondata del Covid , le Usca si apprestano a chiudere i battenti il 30 giugno, come da deliberazione del direttore generale AsRem n.410 del 1 aprile 2022. E pure, a meno di 24 ore dallo smantellamento, rimangono fondamentali per l’assistenza domiciliare: i medici Usca assistono i malati covid a domicilio (con ecografi, saturimetri e altri strumenti diagnostici) ed effettuano tamponi. Per questo, in molti pensano che da figure nate per sopperire all’emergenza covid, possano in realtà rappresentare un valido supporto alla medicina territoriale.

Nonostante queste credenziali, la classe politica molisana ha deciso che la regione non sarà più coperta dalle Usca, destinate all’oblio nel completo silenzio. E pure, sono una risorsa fondamentale in un territorio come quello molisano con un’alta percentuale di persone anziane e con gravi fragilità. La chiusura del servizio è ritenuta così una scelta scellerata, considerata inoltre l’attuale situazione dei contagi sul territorio che non accenna a diminuire.

Dare ulteriore impulso alla medicina territoriale, mantenendo attive le Usca, incentivando l’integrazione delle stesse con medici ospedalieri e operatori dei servizi sociali potrebbe essere una valida soluzione in un territorio come quello molisano dove una Regione civile non può abbandonare i cittadini.

L’appello alla classe politica, presa da beghe economiche, è pertanto mirato ad intervenire e modificare questa decisione relativa alla chiusura del servizio Usca.