Che fine hanno fatto gli impegni assunti in Consiglio regionale il 9 febbraio 2021, quando l’Aula all’unanimità, approvò la mozione a mia prima firma sulla gestione ed utilizzazione delle acque degli invasi Liscione ed Occhito, che impegnava il Presidente Toma, tra le altre cose, a “definire una programmazione idrica regionale, garantendo che l’erogazione avvenga prioritariamente per i bisogni civili e produttivi del Molise e che nessuna altra erogazione verso altre regioni possa essere fatta se non risulta l’assoluta certezza di tale soddisfacimento di fabbisogno”?

E ancora, a “discutere in Consiglio Regionale gli indirizzi della programmazione idrica regionale e a riferire in merito ad ogni trattativa riguardante tale programmazione, anche condotta da parte di altri soggetti del ‘sistema regionale’ quali i Consorzi o “Molise Acque”.

Come troppo spesso è accaduto in questa legislatura, gli impegni istituzionali assunti in Consiglio sono stati disattesi da Toma e dalla sua maggioranza di centrodestra, costringendoci, visto il pericolo, reale, di intaccare pericolosamente le nostre risorse idriche, a protocollare una interrogazione urgente in Consiglio, per “costringere” la Regione ad informare l’Aula – e di converso tutti i cittadini molisani – sugli ultimi sviluppi della trattativa con la Puglia, per la costruzione di una condotta di 10 km che assicurerebbe acqua del Liscione alla Capitanata.

Fatta salva la volontà di aiutare tutti, a patto di concedere, se esistente, il surplus di acqua, è però impensabile che il progetto di captazione prosegua violando gli obblighi di informazione al Consiglio, ma soprattutto che questo, unica istituzione regionale deputata alla programmazione, sia estromesso dalle sue funzioni statutarie.

Addirittura, chiaramente senza informare nessuno, con delibera di Giunta regionale numero 165 del 3 giugno scorso il Presidente ha nominato un nuovo commissario del Consorzio di Bonifica unico Basso Molise con il compito di “seguire il progetto di realizzazione di un invaso per portare acqua dal Liscione alla Puglia”, mentre continuano i confronti della Regione Molise con la Regione Puglia, Capitanata e altri Enti coinvolti nella gestione dei nostri bacini idrici regionali.

Nell’interrogazione protocollata questa mattina, abbiamo dunque ricordato a Donato Toma che l’acqua ed i servizi idrici non devono essere l’oggetto di negoziati commerciali, ma di regole che definiscono e promuovono una valorizzazione e gestione dell’acqua sostenibile come bene comune e diritto umano universale.

E che per affrontare e risolvere i problemi legati alla crisi idrica che sta colpendo anche il Molise, servono modelli di gestione diversa e soprattutto un patto regionale per l’acqua, che metta al tavolo tutti i soggetti interessati a salvaguardare una risorsa preziosa, di cui fortunatamente la nostra regione è ricca, ma che non è infinita.

Inoltre, che dopo aver dotato il Molise di una seria governance di tutto il processo idrico, dalla fonte alla depurazione, i fondi del Recovery Fund devono servire per investimenti infrastrutturali mirati, più che al potenziamento e all’ulteriore sfruttamento della risorsa, all’efficientamento delle reti e ad interventi volti a ridurre gli sprechi nel suo utilizzo sia negli usi civili che industriale e agricolo e a consentire un monitoraggio accurato dei prelievi di acqua.

Per cui, nell’interrogazione urgente abbiamo chiesto al Presidente di fornirci informazioni dettagliate sulle motivazioni alla base della DGR 165/2022 e se intende ritirare la stessa, in quanto sarebbe opportuno condividere le scelte in Consiglio regionale e nelle commissioni preposte.

Quindi, cosa intende fare e come intende gestire, senza causare danni ai cittadini molisani, la Regione Molise la proposta della Regione Puglia di attingere acqua dall’Invaso del Liscione tramite una condotta di 10 km.

Poi quale dirigente/direttore si sta occupando, per la Regione Molise, della gestione dei rapporti tra le Regioni e della programmazione idrica dei bacini e cosa è stato fatto finora (in termini di riunioni, tavoli tecnici, note e altro) e quali azioni intende adottare la Regione per definire una programmazione attesa da circa trentuno anni e procedere ad una equa compensazione circa il mancato utilizzo dell’acqua da parte della Regione Molise e il mancato introito derivante.

Infine, quale idea e/o piano di gestione della risorsa idrica ha in mente l’attuale Giunta regionale, e quali sono i punti principali su cui si deciderà di intervenire al fine di addivenire ad una nuova programmazione delle risorse idriche regionali efficace ed efficiente.

Speriamo di ottenere risposte certe ed esaustive nel più breve tempo possibile, diffidando, da subito, Donato Toma e la sua Giunta dal non intraprendere nessuna azione di captazione delle nostre acque in favore delle altre regioni, se prima non saranno soddisfatte le necessità di ogni singolo paese molisano.