di Miriam Iacovantuono

Le aree interne del Paese sono accomunate da un progressivo spopolamento. La popolazione è per lo più anziana e i giovani, se non riescono a raggiungere una propria indipendenza economica, il più delle volte decidono di andare via. C’è però chi non si è fatto prendere dallo sconforto e dalla rassegnazione e ha deciso di ideare un progetto di valorizzazione del territorio con l’obiettivo di arginare il fenomeno dello spopolamento e far conoscere le bellezze nascoste del luogo.

Si tratta di un gruppo di giovani di Enego, un piccolo paese della provincia di Vicenza in Veneto.
Simone Turato, fondatore del progetto, spiega che Visit Enego è nato il primo giorno d’estate del 2018 quando insieme ad un’altra ragazza, a cui poi si sono aggiunti altri giovani, ha deciso di creare una pagina social con l’obiettivo di creare qualcosa di concreto per far conoscere a più persone possibile e promuovere il territorio di Enego.

“Il nostro è un territorio particolare perché ci troviamo in un’area interna. Enego tra l’altro è un paese ancora più marginale poiché ricade in quell’area interna che comprende sette comuni e si trova nella posizione più distante dal centro dell’area interna. Il territorio ha molte peculiarità ed oltre ad essere una zona marginale ha una morfologia che è molto vasta. Il territorio parte dalle sponde del fiume Brenta, quindi proprio nella Valsugana, passa per il monte Lisser e raggiunge 1700 metri. Inoltre fanno parte del comune, alcune montagne storicamente note come per esempio l’Ortigara dove si sono combattute le famose battaglie della prima guerra mondiale. È un territorio che parte da 200 metri e arriva oltre i 2000 metri”.

Un progetto che ha come obiettivo principale la promozione turistica del territorio di Enego sui canali social (Instagram e Facebook), attraverso Reel, video, documentari ed interviste a persone del paese, realizzazione di articoli, divulgazione delle iniziative delle associazioni locali, consigli su itinerari e valorizzazione del turismo slow and geen, bollettino meteo. Infatti, postando delle foto e dei video che raccontano il territorio e in particolare le bellezze poco conosciute e più nascoste, i giovani di Visit Enego dal 2018 stanno portando sempre più turisti a visitare questi luoghi incastonati nelle aree interne del Veneto. Un lavoro che i giovani fanno con passione e tanta volontà e vorrebbero che quelle azioni che mettono in campo in maniera volontaria diventassero nel tempo anche un lavoro. Intanto, collaborando anche con la locale Proloco, stanno puntando a incentivare un turismo sostenibile e a impatto zero, con un’elevata attenzione all’ambiente, attraverso dei percorsi e punti di interesse storico-naturalistici. E ancora più importante è la volontà di far arrivare sempre più persone ad Enego e arginare l’abbandono.

“Siamo estremamente convinti che questo è possibile. Qualcuno mi chiede: come fai a dire che pubblicando una foto su internet il paese non si spopola? Dipende anche da cosa si va a pubblicare. Noi promuoviamo cose che la gente non conosce e le peculiarità del territorio. Per esempio una famiglia da Padova vede che c’è un’antica calcara ed è interessata a visitarla, viene ad Enego soggiorna nel paese, va al negozio di piazza, al bar e si crea un’economia e così le attività che ci sono
hanno la possibilità di proseguire e avere una certezza per il futuro. Il riscontro lo hanno in primis le attività e poi anche il mondo immobiliare perché piano piano inizia ad esserci richiesta di immobili qui a Enego”.

Un progetto che sta funzionando e che ha avuto già dei riconoscimenti. Ha ottenuto il terzo posto al
contest “Chi l’ha fatto?”, premio promosso da Cittadinanzattiva e rivolto alle esperienze innovative che hanno contribuito a migliorare la qualità della vita di chi risiede nelle aree interne del Paese. Inoltre, Enego è stato inserito all’interno della mappa “i 70 luoghi che rendono il Bel Paese ancor più bello”, luoghi cambiati dall’azione dell’associazionismo, delle Proloco, dei cittadini.
E se in un progetto come Visit Enego il punto di forza potrebbe essere la sinergia con la locale Proloco e con la comunità e anche i piccoli passi avanti che sono stati fatti nel tempo, il punto di debolezza si può individuare nella poca collaborazione con le istituzioni che si potrebbe arginare se le associazioni venissero aiutate di più nel loro lavoro di promozione del territorio.

Visit Enego, dunque è un progetto che ha ridato valore a un’area interna e, come è stato motivato dai giurati del premio di Cittadinanzattiva, ha sensibilizzato e fatto riscoprire alla popolazione residente i luoghi in cui abitano e allo stesso tempo è riuscito ad attrarre un turismo più ampio non locale. Si tratta poi di un progetto sostenibile che vuole rivalutare i luoghi abitati e arginare il fenomeno dello spopolamento, risollevato anche l’economia della montagna.