di Miriam Iacovantuono

“Alle volte basta poco. Basta la voglia di fare e la determinazione nel voler superare gli ostacoli e soprattutto le paure che spesso sono scogli più piccoli di quel che si possa immaginare”.

E proprio dalla voglia di fare e dalla determinazione a Cagnano Varano, un piccolo paese della Puglia è nato il progetto Cavù. Un festival che è partito nel 2017 dall’idea di un piccolo gruppo di giovani che avevano da poco ridato vita alla Pro Loco locale. Il nome deriva dalla parola “Cavút” che in dialetto cagnanese significa buco e indica la parte iniziale del centro storico attorno al quale si è storicamente formata la cittadina. Sara, componente della Pro Loco, spiega che l’evento voleva essere una vetrina per il bellissimo borgo di Cagnano Varano, negli anni interessato da un progressivo spopolamento in favore delle zone nuove del paese.

“L’idea era di portare le attività commerciali (bar, ristoranti e aziende) nel centro storico per un giorno, per dargli linfa e movimento e dimostrare quanto quella bellezza così antica avesse bisogno di vita e di persone che iniziassero ad investire aprendo nuove attività al suo interno. Abbiamo creato un percorso enogastronomico tra i vicoli del borgo a cui si aggiungeva arte e musica, con molteplici spettacoli che si intrecciavano tra le vecchie case di calce bianca e nei vicoli stretti e suggestivi”.

Un progetto che poi è andato avanti, infatti quei ragazzi non si sono fermati e, coinvolgendo tanti altri ragazzi e non solo, hanno attivato molte altre iniziative ma sempre con il cuore in quel centro storico.

“Abbiamo iniziato ad organizzare dei laboratori con i bambini per installare fioriere e lavoretti fatti da loro solo con materiale di riciclo, abbiamo imbiancato le case abbandonate, immortalato poesie su scalinate, e attraverso visite guidate e tanta comunicazione social, abbiamo cercato di portare quel centro storico oltre le sue mura”.

Sara spiega che oggi Cavù è diventato un evento che ospita tanti visitatori e turisti che restano affascinanti dalla pura bellezza di quel borgo e anno dopo anno cercano di far crescere il festival, con nuove idee e sempre maggiore impegno. Alcune case abbandonate sono state acquistate da turisti che si sono innamorati del posto e della sua gente, sono nate due attività commerciali e il desiderio più grande di questo gruppo di giovani è che possano diventare sempre di più, attivando un circuito turistico e riportando la gente a vivere e godere del centro storico tutto l’anno.

“Con il passare delle edizioni abbiamo attivato anche collaborazioni importanti con enti e privati che ogni anno rinnovano il loro sostegno a questo evento che è ormai parte della comunità e non solo un evento. Il nostro sogno è proprio di riuscire ad educare alla cura della bellezza, portando gli stessi abitanti ad impegnarsi attivamente per il decoro e il futuro del nostro paese”.

Cavù inoltre ha avuto anche un riconoscimento. È stato selezionato tra i vincitori del contest “Chi l’ha fatto?” promosso da Cittadinanzattiva e dedicato alle esperienze innovative che hanno contribuito a migliorare la qualità di vita di chi risiede nelle aree interne del nostro Paese.
Il contest era parte della terza annualità del progetto “L’accesso ai servizi bancari nelle aree interne”, realizzato in collaborazione con UniCredit, nell’ambito di Noi&UniCredit, il programma di
collaborazione fra la banca e 14 associazioni dei consumatori di rilevanza nazionale, al quale Cittadinanzattiva partecipa fin dal 2005.

“È per noi motivo di orgoglio questo risultato perché rappresentiamo con Cagnano Varano l’Area Interna del Gargano e con essa la Puglia. Anche quest’anno siamo già impegnati nei preparativi della nuova edizione del festival, con un tema che quest’anno ci guiderà nella ruralità pugliese, nell’autenticità dei piccoli paesi che sono meno conosciuti ma che hanno tanti sogni da realizzare e storie da raccontare”.

L’idea messa in piedi dalla Pro Loco di Cagnano Varano ha voluto dare risalto al centro storico del paese, di grande bellezza ma purtroppo sempre più abbandonato a favore delle zone abitative più moderne, al fine di migliorare la percezione di bellezza dei visitatori. E così il progetto ha riportato arte, gastronomia, colori e sorrisi nel centro storico del piccolo paese sul Gargano ridando vitalità e facendo tornare a pulsare forte il cuore del borgo.