“L’ecologia è la quintessenza della causa conservatrice, dell’alleanza tra i morti, i vivi e i non ancora nati”, ha detto nei giorni scorsi la leader di Fdl. L’ambiente diventa così una tematica centrale nei programmi elettorali di tutti i partiti in vista delle politiche del prossimo 25 settembre. E non potrebbe essere altrimenti, in quest’anno così difficile per via della siccità, del cambiamento climatico e della crisi innescata dai prezzi dell’energia. I programmi però vanno letti con le dovute attenzioni. Molti sono stati scritti di fretta con una buona fotografia del presente, ma con poca attenzione al futuro e, soprattutto, incapaci di tutelare i cittadini. Insomma, un modo per posizionarsi e in questa tornata elettorale.

I principali partiti italiani propongono soluzioni diverse: ecco quali sono, raccolte e riportate da Il Messaggero.

Centro-destra. Il centro-destra, che ricorda la necessità di rispettare gli accordi internazionali per il clima firmati dall’Italia, non dedica molto spazio nel programma alla tematica ambientale, pur considerandola una priorità. Sono diversi gli interventi straordinari proposti da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Tra questi, la promozione dell’economia circolare (anche per quanto riguarda i rifiuti), l’efficientamento delle reti idriche (con interventi di manutenzione contro la dispersione d’acqua), una maggiore resilienza delle aree a rischio idrogeologico e una maggiore tutela del verde. Quest’ultimo tema spazia dal milione di alberi da piantare (proposto da Silvio Berlusconi) fino alla creazione di nuove riserve naturali, passando per il rimboschimento e la creazione di un Ministero della Montagna (proposto dalla Lega). Fratelli d’Italia, invece, si concentra sulla questione idrica, proponendo anche la costruzione di invasi per raccogliere l’acqua piovana e più impianti di desalinizzazione dell’acqua marina. Per quanto riguarda l’energia, invece, i tre principali partiti della coalizione sono favorevoli agli investimenti nell’energia nucleare.

Centro-sinistra. Il centro-sinistra, guidato dal Pd, propone altre soluzioni: una legge sul clima, una riforma fiscale ‘green’ e un maggiore sviluppo delle rinnovabili. I ‘dem’ puntano a sconti fiscali per famiglie e imprese che vogliono investire nelle rinnovabili, a stabilizzare gli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici e ad estendere il piano ‘Transizione 4.0’. Tra le altre proposte, anche un piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico fino al 2050, un piano di risparmio energetico e un aumento (fino a 85 Gigawatt entro il 2030) dell’energia da fonti rinnovabili, che potrebbe creare mezzo milione di posti di lavoro in più. Per quanto riguarda i prodotti alimentari, viene proposta una riforma delle etichette, in cui venga indicata non solo l’origine geografica, ma anche l’impatto ambientale della stessa produzione. Ancora più nette le proposte di Verdi e Sinistra Italiana: no a nucleare e trivelle, oltre ad un’abolizione progressiva dell’elettricità prodotta dal gas a cui giungere entro il 2035. Tra gli obiettivi dell’alleanza verdi e sinistra c’è l’Istituzione di una legge sul clima e il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici.

Movimento 5 Stelle. Il Movimento 5 Stelle ribadisce i no a trivellazioni, nuovi inceneritori e altre tecnologie obsolete di smaltimento rifiuti. Ma propone soluzioni alla crisi idrica: riduzione della dispersione d’acqua e una creazione di nuovi invasi, ma anche la mappatura del territorio nazionale per prevenire il dissesto idrogeologico. L’acqua pubblica resta un cavallo di battaglia del Movimento, che suggerisce di ricorrere alle tecnologie satellitari per un utilizzo razionale di acqua e fertilizzanti. Resta forte l’impegno per l’ambiente e la salute pubblica, con il contrasto alle agromafie, alle ecomafie e ai reati ambientali in genere. Sul fronte della mobilità sostenibile, il M5S propone la ‘smart road’ e un incentivo all’utilizzo di mezzi ad alimentazione elettrica. Tra le altre proposte, troviamo anche lo stop alla caccia e il rilancio del Superbonus 110%, oltre ad altri bonus edilizi.

Azione-Italia Viva. L’alleanza tra Azione e Italia Viva si sofferma soprattutto sulla necessità di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030. E propone soluzioni in tre principali direzioni: trasporti, edilizia e foreste. Tra le proposte dell’alleanza tra Carlo Calenda e Matteo Renzi si ha il rilancio della rete ferroviaria; svecchiamento del parco autobus; investimenti nella mobilità in sharing; investimenti per circa 6,6 milioni di euro per rilanciare la filiera del legno, specialmente nelle Regioni più ricche di foreste; nuovi impianti di trattamento dei rifiuti; incentivi e premi ai Comuni che riducono la quota di rifiuti non differenziati; un piano contro il cambiamento climatico e assicurazioni obbligatorie contro i danni da calamità naturali; nuovi invasi e un piano per il riuso delle acque di depurazione. Anche Azione e Italia Viva, come il centro-destra, sono ampiamente favorevoli allo sviluppo dell’energia nucleare.

Unione popolare. La lista di Luigi Di Maio propone di nazionalizzare il settore energetico per porre il sistema sotto il controllo pubblico. Inoltre, il programma prevede un abbonamento unico ai mezzi di trasporti pubblici, lo stop ai jet privati e ai voli sulle tratte coperte dalle linee ferroviarie.