Sono 1,080.245 le dimissioni dal lavoro registrate dall’Inps nei primi sei mesi del 2022 con un aumento del 31,73% rispetto allo stesso periodo del 2021. Lo si legge nelle tabelle dell’Osservatorio sul precariato dell’Istituto secondo le quali nello stesso periodo sono raddoppiati i licenziamenti di natura economica (da 135.115 a 266.640).

Il confronto con il 2021 risente del fatto che nei primi sei mesi era ancora in vigore il blocco dei licenziamenti per fare fronte alla crisi economica scatenata dalla pandemia. Il dato di oltre 1,08 milioni di dimissioni nel primo semestre 2022 riguarda tutte le tipologie di contratto mentre se si guarda solo a quelle da contratto a tempo indeterminato le dimissioni sono cresciute del 22,18% passando dalle 510.762 dei primi sei mesi del 2021 a 624.047 nello stesso periodo del 2022.

“Il livello raggiunto – sottolinea l’Inps a proposito delle dimissioni da contratti stabili – sottende il completo recupero delle dimissioni mancate del 2020, quando tutto il mercato del lavoro era stato investito dalla riduzione della mobilità connessa alle conseguenze dell’emergenza sanitaria”. Per i licenziamenti di natura economica si è passati da 83.809 dei primi sei mesi del 2021 a 186.420 nello stesso periodo del 2022 (+122,43%) ma il confronto è con un periodo in cui era in vigore il blocco dei licenziamenti.