Dopo il via libera del Senato, la risoluzione della maggioranza per la proroga dello stato di emergenza è stata approvata anche alla Camera il 29 luglio. Il documento è passato con 286 voti a favore, 221 contrari e 5 astenuti. Lo scorso 28 luglio il premier Giuseppe Conte, in Aula a Palazzo Madama, ha formalizzato la decisione del governo e della maggioranza in una lunga “arringa”.

Il presidente del Consiglio ha elencato tutti i presupposti giuridici ed empirici che portano l’esecutivo a tenere quella cornice normativa che permette di intervenire “con tempestività ed efficacia” e di completare quanto finora fatto. Ma il premier non aveva convinto le opposizioni. Fi, Lega e Fdi erano tornate a compattarsi contro la proroga e Matteo Salvini, nel pomeriggio, aveva chiamato il capo dello Stato Sergio Mattarella per manifestare il suo “sconcerto”. Alla fine il Senato ha dato il via libera alla proroga, ma con solo 157 voti a favore, 125 contrari e 3 astenuti, mentre Mattia Crucioli, già in passato in dissenso con il M5s, ha votato contro il suo gruppo. E hanno votato contro anche due ex M5s, Carlo Martelli e Lelio Ciampolillo. La mozione dell’opposizione è stata bocciata (preclusa e non votata) nella parte che dice no alla proroga ma approvata nel passaggio che chiede il coinvolgimento delle Regioni, con 281 sì e 3 astenuti.