Ancora novità nel Consiglio regionale del Molise: il Presidente della Giunta, Donato Toma, ha proceduto all’attribuzione di deleghe di sua competenza ai consiglieri Filomena Calenda (Rapporti con gli Ambiti territoriali sociali ATS e monitoraggio delle attività di erogazione dei servizi), Gianluca Cefaratti (Integrazione servizi socio-sanitari), Armandino D’Egidio (Protezione civile) e Andrea Di Lucente (Semplificazione dei procedimenti amministrativi e digitalizzazione Agenda digitale).

In raccordo con il Presidente e con la struttura amministrativa, i delegati dovranno occuparsi di attenzionare le attività legate alle singole materie di competenza, attraverso riunioni, incontri tematici, tavoli politici e istituzionali, nel rispetto delle Linee programmatiche approvate dal Consiglio regionale.

Un ruolo di responsabilità, almeno questa è la chiave interpretativa auspicabile, ma anche occasione di contribuire in modo fattivo alla strutturazione di attività capaci di incrementare l’operato amministrativo regionale; ne è convinta la consigliera Filomena Calenda, particolarmente soddisfatta per la delega ricevuta.

“L’ambito sociale rappresenta una costante nella mia attività, non solo dal punto di vista politico. E’ il mio “pallino” e da sempre ho cercato di offrire il mio personale contributo alla crescita di questo servizio che ritengo indispensabile. Per questo, sono particolarmente felice che sia stata affidata a me questa delega, che interpreto come un’opportunità poiché mi metterà nelle condizioni di rapportarmi in modo ancora più diretto con gli ambiti territoriali che sono, in definitiva, quelli che conferiscono i servizi agli utenti”.

“Nello specifico – ha continuato la Calenda – mi occuperò di “monitorare” le attività di erogazione di questi servizi ma, oltre ciò, mi renderò operativa anche attraverso la presentazione di proposte. Cercherò di essere molto vicina agli ATS: il loro contributo è indispensabile perché i servizi offerti sono pensati e strutturati sulla base delle istanze ricevute direttamente dai cittadini. Parliamo di argomenti delicati, come la violenza di genere o la non autosufficienza, e sono ancora molti gli interrogativi che attendono risposte, urgenti. Agirò guidata da un profondo senso di responsabilità, rispettando le Linee programmatiche e in totale sinergia con il Consiglio; il confronto e la collaborazione saranno indispensabili e mi offriranno la possibilità di conoscere meglio un mondo che sento vicino”.

“La mia esperienza in IV Commissione si rivela, quindi, preziosa perché in quel contesto ho avuto modo di ascoltare spesso gli ambiti territoriali e le associazioni, consentendomi di accorciare le distanze ed entrare appieno in alcune dinamiche territoriali. Esprimo soddisfazione – ha aggiunto la consigliera – perché con questa assegnazione il Presidente mi ha investito di grandi responsabilità, oltre a darmi un input per lavorare a beneficio del nostro territorio; non nascondo la mia apprensione dettata dal peso del compito assegnatomi che giudico importante e delicato, ma ce la metterò tutta. Il Presidente ha rispettato i nostri desiderata e, a mio avviso, è riuscito a praticare una giusta suddivisione dei compiti fra i quattro consiglieri”. 

Com’è noto, l’assessorato alle Politiche Sociali è in capo a Michele Marone ma, relativamente a questo aspetto, Filomena Calenda non nutre alcuna perplessità, al contrario si dice propositiva e aperta ad ogni forma di collaborazione: “Quando si parla di politiche sociali, non contemplo divisioni. Non esiste maggioranza o minoranza, ciò che conta è il dialogo proficuo per portare a casa il risultato. Il confronto è l’unica strada percorribile perché è il lavoro di squadra che premia, dunque la mia figura è da leggere in tal senso: sono pronta a offrire il mio contributo e, se necessario, anche a fornire qualche suggerimento, sulla scorta e nei limiti della mia esperienza fin qui condotta in questo specifico settore. Sono fiduciosa e spero vivamente che le mie proposte troveranno accoglienza, almeno sul piano dell’ascolto; io sono pronta a recepire le istanze di tutti, ciascuno faccia la sua parte relativamente ai propri ambiti di appartenenza ma l’obiettivo deve essere comune e tutti dobbiamo lavorare nell’ottica della concretezza, risolvendo i problemi con i quali siamo chiamati a confrontarci. Con questi presupposti, porteremo a compimento un risultato che sarà di tutti”.