Il “modello Italia” nella gestione dell’epidemia di coronavirus è stato viene nuovamente raccontato e analizzato dal New York Times attraverso l’articolo scritto dal corrispondente da Roma Jason Horowitz. “Dopo un inizio incerto, l’Italia ha consolidato, o almeno mantenuto, i vantaggi di un duro blocco a livello nazionale attraverso un mix di vigilanza e esperienza medica dolorosamente acquisita. Il suo governo è stato guidato da comitati scientifici e tecnici. Medici locali, ospedali e funzionari sanitari raccolgono quotidianamente più di 20 indicatori sul virus e li inviano alle autorità regionali, che poi li inoltrano al Sistema sanitario nazionale”.

Il New York Times mette in evidenza come questo modello abbia ben funzionato e portato così il Paese fuori da una situazione vicina al collasso. In merito all’estensione dello stato di emergenza fino al 15 ottobre votato questa settimana dal parlamento, il corrispondente sottolinea che “il primo ministro Giuseppe Conte ha sostenuto che la nazione non poteva abbassare la guardia perché il virus è ancora in circolazione e tali poteri consentono al governo di mantenere le restrizioni in atto e di rispondere rapidamente, anche con blocchi, a tutti i nuovi cluster. Il governo ha già imposto restrizioni sui viaggi in oltre una dozzina di Paesi in Italia, poiché l’importazione del virus è ora la più grande paura”.