di Antonio Di Monaco

Sono conosciute da centinaia di anni come “lacrime di San Lorenzo” perché per molto tempo il picco di attività delle Perseidi è coinciso con il 10 agosto. Ma quest’anno, secondo l’Unione astrofili Italiani, le notti della massima attività saranno quelle tra l’11 e il 13 con la Terra che attraversa le scie di detriti lasciate da numerose comete che hanno visitato il Sistema solare con la possibilità di osservare fino a 100 meteore all’ora.

Le Perseidi, in particolare, sono uno splendente omaggio della cometa Swift Tuttle, che gira attorno al Sole ogni 135 anni circa. A dimostrare questa ipotesi fu, nel XIX secolo, l’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli. Il nome “Perseidi” invece è tutto astronomico e sorge piuttosto tardi, attorno a mezzanotte a Nordest, ma è facile da trovare perché si trova proprio sotto Cassiopea, la costellazione che nel disegno in cielo ricorda una “W”.

Le ore centrali della notte sono quelle più indicate per l’osservazione, soprattutto nei giorni del picco. Il motivo è, come sempre, la Luna perché rischiara il cielo fungendo da “fattore di disturbo”. L’11 agosto sarà invece all’ultimo quarto, sorgerà più tardi e resterà bassa sull’orizzonte fino almeno all’una. Il consiglio, come sempre, è di allontanarsi dalle città, magari in montagna, stendersi su una coperta e godersi lo spettacolo.