Il premier Giuseppe Conte è atterrato a Beirut questa notte per una visita di qualche ora, che inizierà dal porto della capitale libanese devastata il 4 agosto scorso da una terribile esplosione che ha provocato 190 morti, migliaia di feriti e danni per 4,6 miliardi di dollari.

È la seconda volta in Libano, per il capo del governo. Ma il contesto, a poco più di un mese dall’esplosione che ha devastato la capitale libanese, è molto cambiato: a Beirut continuano le consultazioni per la formazione del nuovo governo, il Paese alla ricerca di un nuovo equilibrio interno, di nuove relazioni con gli Stati confinanti e con quelli europei. Con la sua missione Conte intende valorizzare la solidarietà italiana e riaffermare il sostegno alla stabilità del Paese. Terzo obiettivo, valorizzare il contributo italiano alla sicurezza del Libano (Unifil, Mibil, Missione militare bilaterale, forniture alle Forze armate libanesi). Equilibrio tra le parti politiche e religiose libanesi e rilancio di una cooperazione all’insegna della neutralità diventano i punti chiave della politica italiana nel Libano post-esplosione.