di E.S.

Bello vedere una donna al timone di una Amministrazione. Meno bello che tutti debbano sottolineare che “Si è rotto un vetro di cristallo, la prima donna a essere eletta Sindaco a Montenero”.  Ancor meno bello leggere le solite paturnie di chi fa la conta di quante donne e uomini siedano nelle Istituzioni. Perché se è vero che il problema esiste, è anche vero che il vittimismo poco serve. Anzi, non serve.

Per chi non lo sa, la metafora del soffitto di cristallo è stata coniata dal movimento femminista in riferimento a presunte barriere sociali, culturali e psicologiche che impedirebbero il raggiungimento di carriere di alto livello per le donne e descritte come “qualcosa che non avrebbe potuto essere trovato in qualsiasi manuale aziendale o addirittura discusso in una riunione di lavoro, ma per mantenere le posizioni di leadership di livello esecutivo nelle mani dei maschi caucasici”. Tutte espressioni tipiche della retorica femminista.

Ora, con buona pace e onestà intellettuale, non c’è bisogno dei soliti ridondanti dati e percentuali per capire che per le donne è più difficile fare carriera, che esiste – eccome – il fenomeno del gender gap, che poche arrivano nelle stanze dei bottoni. E se ci arrivano la strada non è in discesa. Negare che la società è intrisa di stereotipi è sciocco così come è altrettanto stupido far “viaggiare” parole e fatti su binari paralleli.

La vera parità sarà raggiunta quando non ci sarà più bisogno di rimarcare che si è donne e in minoranza, perché questo è davvero lesivo dell’intelligenza e della professionalità. Prima che donne o uomini siamo singole persone, ciascuna con le proprie capacità e i fatti sono quelli che contano. E su questo nessun dubbio che Simona Contucci saprà svolgere il proprio incarico con professionalità.