Guardare la bellezza, contemplarla, ammirarla e andare oltre. Condividere, socializzare, fare rete e agire. Promuovere ciò che di bello e caratteristico il Molise ha e offrirlo agli altri. Fare cultura, quella bella, sana, quella che fa da collante tra generazioni, tra realtà diverse, tra pensieri differenti.

Ed è quello che dal 2012 fa Simposio Ripa, che è partito dal basso e con semplicità, ma con determinazione è arrivato alla nona edizione che si è svolta gli scorsi 25, 26 e 27 settembre a Ripalimosani.

Una tre giorni di eventi, di incontri e soprattutto di scambi culturali che hanno come unico obiettivo quello della tutela, della valorizzazione e della promozione del territorio. Una mission a cui si è aggiunto anche il senso di comunità.

Con la prima edizione si è voluto parlare di quello che Ripalimosani offre e si è quindi partito da lì per poi allargare gli orizzonti a tutto il Molise, affrontando diverse tematiche. Da quella delle nuove tecnologie che possono essere utili per conoscere il territorio, fino alla cultura del cibo che però va ricercata anche da dove proviene e quindi al lavoro, alla nascita di aziende sul territorio molisano. Poi ancora tematiche forti e importanti come gli eventi naturali che non si incontrano con la volontà dell’uomo, fino a parlare dell’archeologia e alle tematiche che sono state affrontate quest’anno quando si è interagito sul fenomeno dello spopolamento, ma anche di una emigrazione di ritorno e del senso di comunità.

A fare da cornice agli eventi di Simposio Ripa ci sono i locali di Palazzo Marchesale nel cuore di Ripalimosani. Ma non solo. C’è l’azienda Vinica che offre i propri spazi e poi altre location dove negli anni hanno avuto luogo gli incontri, i dibattiti e le diverse iniziative legate alla manifestazione.

Come diversi sono stati gli ospiti di eccezione, da Pino Ciociola, a Domenico Iannacone. Da Angela Maria Seracchioli a Gianfranco De Benedittis. Da Antonio Pascale, fino ai ragazzi di una classe delle scuole medie di Ripalimosani che hanno accompagnato i visitatori alla scoperta del paese raccontando le bellezze del posto.

Fino ad arrivare all’edizione di quest’anno che ha avuto come padrino, Rosario Esposito La Rossa purtroppo non presente fisicamente perché reduce da un’operazione “a causa di un regalo che gli è stato fatto dalla terra dei fuochi”. E’ stato presentato dagli organizzatori “come una persona di rara bellezza che ha dimostrato con i fatti, insieme ai suoi compagni di viaggio, l’importanza della condivisione, collaborazione, rispetto per il bene comune e la perseveranza nel realizzare sogni impossibili”.

‘Simposio Ripa 2020 Off Limits?’ è stata una tre giorni di dibattiti ricchi e costruttivi che hanno visto la partecipazione di diversi ospiti, dal regista William Mussini, autore del documentario ‘Emigrazione del terzo millennio’, a Fabrizio Nocera che ha raccontato i numeri dello spopolamento. Da Roberto Colella che ha affrontato il tema delle politiche dal basso e i modelli di rinascita per i nostri territori, al sociologo Franco Violante che si è concentrato sul senso di comunità e sulla possibilità di costruire una rete virtuosa capace di varcare i propri confini soprattutto culturali.

Il direttore artistico dell’evento Gianni Manusacchio, che ha ideato l’iniziativa insieme a Catia Mitri, racconta di un Simposio che nasce dal basso e con semplicità. Una manifestazione che ha visto la collaborazione soprattutto di privati che hanno creduto al progetto e hanno contribuito per portarlo avanti.

“La famiglia Perrone da una parte e la famiglia Cianciullo Giuliani dall’altra, persone del territorio per il territorio”.

A cui si aggiungono, oltre al Comune di Ripalimosani, tante associazioni e aziende che hanno dato il loro contributo.

E proprio intorno al territorio si è discusso e si è ragionato di spopolamento, emigrazione, del fare rete e del senso di comunità.

Perché poi sono elementi che si incatenano e che, se ci si lavora sopra, portano al fine ultimo che è quello della promozione, tutela e valorizzazione del territorio.

Simposio Ripa 2020 ha mostrato bene, anche attraverso le testimonianze di chi è tornato, raccolte nel documentario ‘Emigrazione del terzo millennio’ che questa terra è ricca di bellezza e si può investire su di essa.

“Il Molise è una terra trascurata ma straordinariamente bella che lascia, chi non la conosce, con il fiato sospeso”.

Ed è una terra in cui ci si ammala di restanza. C’è chi ha bisogno di starci giorno dopo giorno e dare un contributo al territorio. E se si vuole andare, bisogna farlo. Copiare, captare, incamerare idee. Ma poi tornare e spenderle sul territorio.

“Uscire con l’obiettivo di guardare, osservare, imparare, guardarsi intorno e tornare con un bagaglio di competenze per fare la differenza”.

E poi guardare a quello che c’è.

“Ci sono potenzialità che non devono rimanere tali, ma bisogna mettersi insieme e svilupparle”.

E un monito poi a chi questa terra la amministra.

“Amate questa regione con onestà conoscendola. Conoscete ogni vicolo, innamoratevi e così avrete la possibilità di poter vendere questo territorio con maggiore consapevolezza”.

Uniti poi con gli obiettivi comuni creando quella che Franco Violante ha definito comunità di interessi, si può creare anche una comunità che guarda oltre. Che guarda più lontano e che da questo territorio vuole ricavarci qualcosa. Un qualcosa di concreto che va a colmare le mancanze.

E lo si può fare se c’è quel legame tra i soggetti. La condivisione, la collaborazione. Dove c’è la volontà di scommettere su quello che c’è e superare l’indifferenza, il campanilismo e le diatribe locali. Là dove la comunicazione diventa importante. Dove l’ascolto ha un ruolo importante.

“Ascoltare significa riempirsi delle parole dell’altro, abbassare i filtri e riuscire a incamerare il pensiero dell’altro”.

Fare dunque percorsi condivisi, avere una visione comune su come realizzarli rispettando i tempi di ognuno.

Un Simposio Ripa che ha arricchito. Che ha dato degli spunti e ha guidato verso una unione e la volontà di continuare ad andare verso un’unica direzione che è quella del bene comune e del territorio.

E intanto si guarda già al prossimo anno, a Simposio Ripa 2021 quando tornerà alla sua data consueta, ad agosto con un programma intenso e tutto da scoprire.