Il gesto del donare è un gesto che deve nascere dal cuore. Spontaneo, ma allo stesso tempo fatto con una logica, quello di portare beneficio a chi riceve. Durante il lockdown abbiamo imparato a conoscere la generosità dei molisani. Piccole o grandi donazioni, non solo economiche, hanno aiutato molti a mettere un piatto in tavola.

In prima linea in questa catena di solidarietà sono state le Caritas. Ed è proprio questo ente che ogni giorno, con i suoi volontari, in silenzio e tante volte nell’anonimato, continua a tendere la mano a coloro che hanno bisogno.

A Campobasso c’è poi La Casa degli Angeli Papa Francesco, inaugurata proprio dal Pontefice in occasione della sua visita in Molise. Una realtà portata avanti da tanti volontari e che ogni giorno offre tanti servizi a persone – una cinquantina – che vivono in difficoltà. Dai pasti caldi alla possibilità di soggiornare in un ambiente pulito, dall’assistenza sociale ad altre prestazioni gratuite. E non si tratta solo di persone straniere, ma si rivolgono a questa struttura anche persone del nostro territorio che sono in difficoltà.

Da qualche tempo però davanti alla struttura vengono depositati dei sacchi e delle buste con degli indumenti come se fossero buttati lì quasi per caso.”Vogliamo ricordare – scrivono dalla Caritas – che questo edificio è una mensa e non una discarica. La Casa degli Angeli non è un’isola ecologica. Sono stati posti anche cartelli con divieto di lasciare indumenti, ma immancabilmente non vengono presi in considerazione”.

I volontari della Caritas spiegano ad OFF che “per le donazioni di indumenti e altra roba c’è un magazzino apposito il via Crispi. Al momento però è chiuso a causa del Covid, in quando ciò che poi viene portato non può essere disinfettato. Questa è una mensa – continuano – e quindi chi ritiene giusto donare dovrebbe portare generi attinenti”.

Dunque “fare carità è ben altro”. L’immagine dei sacchi depositati davanti alla struttura – quasi senza un criterio – potrebbe far pensare che qualcuno abbia deciso di sbarazzarsi delle proprie cose senza informarsi bene su dove potessero essere consegnate. Dunque qualsiasi posto della Caritas andava bene.

E’ evidente che quando si fa beneficenza lo si dovrebbe fare con criterio. E quando il senso di tendere una mano, di donare degli indumenti o oggetti, è forte, allo stesso tempo dovrebbe essere forte la volontà di farlo nel migliore dei modi seguendo anche le giuste indicazioni. Per evitare così che ciò che viene donato venga perso, ma anche per non rendere indecoroso un luogo dove tanti volontari operano con anima e corpo.