di Miriam Iacovantuono

Il prossimo 31 ottobre ricorrerà il 18esimo anniversario del terremoto del 2002, che a San Giuliano di Puglia ha fatto crollare la scuola Jovine sotto la quale persero la vita 27 bambini e la loro maestra. 18 anni nell’immaginario collettivo rappresenta la maggiore età. Il raggiungimento di un traguardo importante che però i 27 alunni della Jovine non hanno potuto vivere e tanto meno immaginare. 18 anni di dolore e di perché. Ché seppur hanno trovato delle risposte non hanno colmato e non colmeranno mai un dolore ancora vivo. 18 anni sono passati, ma la sofferenza, lo sgomento e la rabbia sono lì annidati nei cuori dei familiari, dei cittadini e di quei bambini che oggi sono adulti e che quel giorno sono riusciti a salvarsi.

Nel 2003, una legge regionale ha istituito la Giornata della Memoria’. E ogni anno nel paese, dove è ancora vivo il dolore di quel giorno, si tiene la fiaccolata della Giornata della Memoria, che però quest’anno a causa dell’emergenza sanitaria non ci sarà. A decidere di annullare la manifestazione è stato il sindaco Giuseppe Ferrante, il quale ha deciso di fare svolgere la cerimonia senza i consueti due cortei, quello del mattino tra cimitero e Parco della Memoria e quello serale dal luogo dove sorgeva la scuola al cimitero.

La manifestazione si svolgerà, nel rispetto del Dpcm del 13 ottobre, in forma statica. Questi gli appuntamenti della giornata: alle 11 un momento di raccoglimento e preghiera scandito dai rintocchi della “campana degli Angeli” all’ingresso del cimitero, alle 12.00 deposizione di corone di ori al Parco della Memoria, alle 17.30 la messa nella chiesa madre, alle 20.30 accensione di fiaccole a cura del Comitato Vittime della scuola. Il primo novembre, alle 11, messa solenne. Il sindaco invita a rispettare il distanziamento e usare le mascherine.

E se le manifestazioni saranno annullate o contenute, sicuramente il covid non potrà cancellare il dolore che è ancora vivo nei familiari delle vittime e in tutta la popolazione di San Giuliano di Puglia. Anche se gli anni passano, i bambini di allora sono diventati grandi, per chi ha vissuto quei momenti il tempo sembra essersi fermato alle 11.32 di quel giorno di 18 anni fa.