di Alessandro Matticola

 

Mentre in Europa il vaccino sembra si stia facendo sempre più strada, dall’altra parte del globo non è così.

E non è un’azienda qualunque a sospendere i test. Perché si tratta degli stabilimenti della Sinovac in Brasile, colosso biomedico cinese.

La sperimentazione è stata bloccata in seguito ad un incedente molto grave occorso ad un volontario, ma non sono stati datti altri dettagli se non che si tratta di un incidente che potrebbe portare a conseguenze molto gravi per l’appunto, da invalidità a effetti collaterali fatali.

La Sinovac aveva in mano una delle ricerche più promettenti al momento sul vaccino, tanto che per la prossima settimana era stata annunciata la distribuzione delle prime 120 mila dosi. La sperimentazione era iniziata a luglio. Considerata l’eccezionalità della situazione, il colosso cinese aveva iniziato una maxi sperimentazione sulle categorie più a rischio ad iniziare da Pechino. Tutti i dipendenti e le relative famiglie hanno ricevuto il vaccino quando era ancora in fase sperimentale, migliaia di persone. Fino al 29 ottobre, quando uno dei volontari ha riportato seri effetti collaterali.

Intanto spunta un’inchiesta del quotidiano La Repubblica, secondo cui la Pfizer a fine ottobre avrebbe stretto un accordo con il Ministro della Salute Roberto Speranza, con il quale l’azienda assicura all’Italia quasi 2 milioni di dosi del vaccino, 1,7 milioni per l’esattezza, nel mese di gennaio. Quindi ben prima della notizia di ieri dove l’azienda annunciava l’efficacia al 90% del vaccino.

Se le cose stanno effettivamente in questi termini, l’Agenzia Europea del Farmaco potrebbe approvare il vaccino a fine anno, così che dalla fine di gennaio 2021 si può iniziare la somministrazione al personale sanitario.

In questo momento, con il virus che ha ripreso la sua corsa più veloce di prima, il fattore tempo resta un elemento essenziale, sperando che con la velocità non entrino in gioco anche altri fattori a discapito della popolazione mondiale.