di Alessandro Matticola

 

È possibile unire il romanzo romantico al giallo, facendo in modo che nessuno dei due generi venga meno?

A quanto pare si, è possibile e c’è chi ci è riuscito, affinando la sua tecnica romanzo dopo romanzo, fino ad arrivare a pubblicarne praticamente uno all’anno, tutti con la stessa intensità.

Guillaume Musso, classe 1976, francese di Antibes, è il nuovo re del romanzo giallo d’oltre manica, con una tecnica tutta sua riconosciuta anche da un gigante del brivido come Stephen King.

Alla complessa narrazione di un giallo, si unisce sempre la vena romantica che contraddistingue le opere di Musso. Il mix che ne deriva è unico e formidabile, tanto che può succedere di ritrovarsi a leggere un romanzo d’amore senza accorgersene.

È il caso ad esempio di “Central Park”, romanzo con il quale lo scrittore francofono ha ottenuto il successo in tutta Europa e nel resto del mondo. Alice Schaffer è una detective parigina. Una mattina si ritrova ammanettata a Gabriel, pianista jazz, su una panchina del Central Park. Nessuno dei due ricorda nulla. Vi sono solo una serie di indizi che guidano i due nel loro percorso. E alla fine si scoprirà che non era poi tutto così casuale.

Eppure non è stata una cosa semplice. Musso ci prova fin da subito, con “L’Uomo Che Credeva Di Non Avere Più Tempo” e poi con il successivo “La Donna Che Non Poteva Essere Qui”. Nel primo si narra di un avvocato, Nathan, che incontra un medico, Garrett, in grado di accorgersi quando una persona sta per morire. Nel secondo Juliette, fidanzata di Sam, muore in un incidente aereo poco dopo che questo fosse decollato, salvo poi avere l’impressione di rivederla ovunque, sempre se si tratta di un’impressione.

“Central Park” è la prova di maturità di Musso, arrivata dopo vari tentativi ben riusciti ma non nell’intento di unire i due generi. “L’Uomo Che Credeva Di Non Avere Più Tempo” resta solo un giallo avvincente, “La Donna Che Non Poteva Essere Qui” fa prevalere il lato romantico a quello più thrilling.

Ma Guillaume Musso è un osso duro, non si ferma, prova e riprova prima di raggiungere il successo planetario di “Central Park” con altri grandi romanzi. Nove per l’esattezza, undici se si contano anche i due già citati. Tutti divisi tra l’amore e la suspence, il desiderio e l’azione, il romanticismo e il giallo.

Dopo Central Park, Musso ci prova di nuovo. “La Ragazza Di Brooklyn” conferma l’estro del francese nel mescolare la passione e la paura. Durante un viaggio, Raphael, scrittore, scopre sul pc della moglie Anna, pediatra, la foto di un cadavere martoriato. Anna ammette che è opera sua, poi scompare. Ci vorrà molto tempo prima di ritrovarla, non sarà una cosa facile. E poi, chissà chi è davvero Anna.

Oppure “Un Appartamento A Parigi”, dove la soluzione del caso è letteralmente dipinta ovunque. Tele, muri, corpi. I malcapitati sono Madeline, detective londinese in fuga da un matrimonio fallito e Gaspard, regista teatrale in cerca di pace per trovare l’ispirazione. Tutto inizia in un appartamento preso in affitto a Parigi, lo stesso in cui si ritrovano entrambi per un errore d’agenzia.

Fino ad arrivare a quello che, ad ora, è il suo capolavoro, “La Ragazza E La Notte”. Vinca Rockwell fugge in una notte d’inverno insieme al suo professore di filosofia di cui è follemente e sparisce nel nulla. È il 1992. 15 anni dopo, tre ex compagni di scuola uniti dall’amicizia e da un segreto inconfessabile che sta per essere svelato. Tutto sembra far presagire il più classico dei finali, poi l’imprevisto. E la storia continua in un continuo susseguirsi di colpi di scena improvvisi e imprevedibili. Da leggere tutto d’un fiato con l’adrenalina a mille.

E ancora “L’Istante Presente”, un giallo che ha ricevuto le lodi di Stephen King. Una torre lasciata in eredità ad Arthur, di cui Lisa è follemente innamorata, dal padre, nei cui sotterranei vi è una stanza che non deve essere mai aperta. È il dubbio che assale Arthur fin dall’infanzia: cosa c’è li dentro. Fino a quando non arriva il momento di aprire quella porta e scoprire che non è altro che un ripostiglio vuoto. Almeno, così sembra.

Fino ad arrivare all’ultima opera pubblicato da Musso, “La Vita È Un Romanzo”. Carrie, figlia della scrittrice americana Flora, sparisce di casa. Non si sa cosa sia successo, in casa non è entrato nessuno, nessuno ne è uscito. Eppure Carrie è scomparsa. L’unico che sa cosa sia potuto accadere è Roman, altro scrittore dal cuore infranto con un divorzio sulle spalle. Vive a Parigi, dall’altra parte dell’oceano.

Guillaume Musso non è il solito scrittore di gialli. Non scrive noir ne romanzi rosa. È uno stile unico, che ti rapisce dalle prime righe e ti lascia solo quando finisce la storia. Ma attenzione, crea dipendenza!