di A.D.M.

Si alzano gli scudi dalla base della scuola, a partire dai presidi sfiancati dal lavoro estivo e dall’apri e chiudi autunnale, contro la proposta della ministra dei Trasporti Paola De Micheli che aveva proposto di “accelerare sullo scaglionamento degli ingressi per le scuole superiori, utilizzare le dodici ore della giornata per le lezioni in presenza, dalle 8 alle 20, spingere per portare più classi a scuola il sabato e la domenica”. La risposta immediata dei docenti suona più o meno così: “Serve altro” ovvero assumere più insegnanti e personale amministrativo, pagare i festivi, modificare i contratti. Boccia la proposta anche il ministro e capodelegazione del M5S, Alfonso Bonafede: “In un momento come questo è del tutto inopportuno pensare di tenere aperte le scuole anche la domenica. Le famiglie stanno già sopportando sacrifici enormi, sarebbe davvero fuori luogo mandare gli studenti fra i banchi perfino in un giorno festivo”.

Il punto di partenza è comunque il rientro a dicembre, il 9, delle classi superiori. Lo caldeggia Lucia Azzolina, ministra della Pubblica Istruzione e lo ha abbracciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. La ministra De Micheli sostiene anche che, per garantire lo stesso servizio con i bus capienti al 50%, come sono nuovamente oggi, “servirebbe un numero di mezzi che le città non possono ospitare”. La soluzione è il distanziamento, dice la De Micheli.

Tuttavia, per buona parte del sentire comune “se siamo in emergenza occorrono scelte da emergenza. La scuola deve smettere di non assumersi responsabilità”. Interpreta questo blocco sociale il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, conterraneo e collega di partito (Pd) della ministra De Micheli. A “Omnibus”, su La7, ha detto: “La capienza dei mezzi è scesa al 50 per cento e le direzioni scolastiche devono organizzarsi per avere turni pomeridiani. Capisco il sacrificio per le famiglie, ma piuttosto che fare didattica a distanza, credo che sia meglio qualche sacrificio. Noi abbiamo aumentato il parco di 400 mezzi”.